L’inizio di un nuovo anno è sempre un momento di riflessione, progetti e speranze. Per la comunità dell’ADHD, il 2026 rappresenta un’occasione importante per consolidare progressi, sollevare nuove domande e tracciare obiettivi concreti sul piano sociale, medico e educativo.
In questo articolo parleremo di quali dovrebbero essere i punti chiave da inserire nei buoni propositi del disturbo da Deficit di attenzione/iperattività per il prossimo anno: normative, inclusione, ricerca, consapevolezza e possibili obiettivi personali.
Normativa e accesso alle cure: un obiettivo fondamentale
Uno degli obiettivi prioritari per il 2026 riguarda la revisione normativa intorno ai trattamenti medici per l’ADHD. Questo aspetto è cruciale perché garantisce un accesso più equo e sicuro alle terapie, soprattutto per i giovani.
Proprio recentemente nel 2025 è emersa una proposta di modifica normativa sulla prescrizione del metilfenidato “Proposta di modifica della normativa in essere relativamente alla prescrizione del farmaco metilfenidato per l’ADHD in età evolutiva”, con l’intento di rendere più chiari i criteri diagnostici e prescrittivi. Questo aggiornamento potrebbe ridurre le barriere burocratiche e migliorare la coerenza nelle pratiche cliniche. Una normativa più aggiornata può anche promuovere una maggiore responsabilità nel monitoraggio dei pazienti, assicurando che le terapie siano seguite con attenzione e ricontrollate nel tempo.
È importante che tale proposta diventi materia di dialogo tra medici, famiglie e istituzioni, così da definire linee guida condivise. Il rinnovamento legislativo non dovrebbe essere una mera formalità, ma un’occasione per rafforzare la fiducia nel sistema sanitario e per garantire che le cure per l’ADHD siano accessibili in modo responsabile. L’adeguamento delle regole sulla prescrizione può anche agevolare la formazione dei professionisti della salute mentale e migliorare la qualità delle diagnosi ADHD, riducendo discrepanze sul territorio.

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Obiettivo 2026 – Inclusione scolastica e supporto educativo: costruire un futuro migliore
Un secondo grande obiettivo per il 2026 è rafforzare l’inclusione scolastica e l’educazione di supporto per gli studenti ADHD. Anche se in alcune realtà esistono già misure di sostegno, rimane forte la necessità di linee guida aggiornate che riconoscano la specificità del disturbo e promuovano interventi didattici efficaci.
L’inclusione non significa soltanto assegnare misure compensative, ma anche formare gli insegnanti affinché comprendano il funzionamento cognitivo delle persone ADHD e sappiano modulare l’insegnamento.
L’educazione scolastica dovrebbe integrare pratiche pedagogiche più flessibili:
- Strutture chiare;
- Pause strategiche;
- Attività che aiutino a mantenere l’attenzione;
- Valutazioni che tengano conto del profilo esecutivo dei ragazzi.
Questi approcci non solo favoriscono il rendimento, ma riducono lo stress e i burnout scolastici e migliorano il benessere.
Inoltre, coinvolgere famiglie, psicologi e pedagogisti in un percorso di collaborazione continua può rafforzare la rete di supporto ed evitare che l’ADHD diventi un ostacolo insormontabile nel conseguimento degli obiettivi scolastici.

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Ricerca e nuovi trattamenti: maggiore speranza nel futuro
Un terzo obiettivo imprescindibile per il 2026 riguarda la ricerca. Sebbene molti interventi terapeutici siano consolidati, è essenziale promuovere studi che esplorino nuove modalità di trattamento, più personalizzate e integrate.
La comunità scientifica dovrebbe continuare ad investire in:
- Terapie farmacologiche.
- Terapie non farmacologiche: come la psicoeducazione ADHD, le tecnologie digitali, le applicazioni per l’autoregolazione e l’allenamento cognitivo.
- Nel facilitare l’accesso alla sperimentazione clinica per le persone ADHD: affinché possano partecipare a protocolli innovativi e contribuire attivamente alla conoscenza del disturbo.
- Programmi di finanziamento dedicati e partnership: tra istituzioni, università e centri di cura specializzati. Potenziare la ricerca significa non solo migliorare le terapie, ma anche generare evidenze più solide su cui basare le politiche sanitarie e educative del futuro.

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Consapevolezza sociale e psicoeducazione: cambiare il racconto dell’ADHD
Il 2026 deve essere l’anno in cui la consapevolezza sul Disturbo da Deficit di attenzione/iperattività cresce davvero nella società, abbattendo stereotipi e riducendo stigma, è fondamentale:
- Promuovere campagne informative che spieghino cosa significhi realmente vivere con ADHD: Questa consapevolezza contribuisce a creare ambienti più inclusivi e comprensivi, che favoriscano empatia e sostegno piuttosto che giudizio.
- Va rafforzata la psicoeducazione ADHD: non solo per le persone ADHD ma anche per le famiglie e i loro contesti di vita.
Conoscere il disturbo, capire le proprie modalità di funzionamento cognitivo ed emotivo, costruire strategie pratiche per gestire impegni e relazioni sono strumenti essenziali per aiutare chi è ADHD a vivere in modo più sereno e consapevole.

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Obiettivi e propositi personali con ADHD – 2026
Ecco dei buoni propositi individuali per l’anno 2026 che dovreste porvi:
- Dedicarsi allo sviluppo delle competenze organizzative e di autoregolazione: Questo significa non solo pianificare ma anche trovare delle abitudini sostenibili: usare strumenti visivi, app per promemoria, elenchi scritti e routine che si adattino al proprio modo di funzionare.
- Imparare a delegare: Se alcune attività sono particolarmente difficili da gestire, può essere utile chiedere aiuto o suddividere le responsabilità con il proprio partner, la famiglia o un supporto esterno, imparare a chiedere è un segno di forza, non di debolezza.
- Allenare le tecniche di autoregolazione emotiva e cognitiva: Respirazione consapevole, mindfulness, piccoli rituali di pausa possono aiutare a gestire l’irritabilità, l’impulsività e la fatica decisionale.
- Partecipazione a comunità di supporto: Gruppi di pari, associazioni, cliniche specializzate come GAM Medical possono offrire risorse, ascolto e pratiche condivise che rafforzano il senso di appartenenza e supportano il percorso personale, come la psicoeducazione di gruppo ADHD.
- Salute emotiva: Lavorare su pensieri negativi, accettare le proprie difficoltà e valorizzare i punti di forza, la psicoterapia ADHD può essere uno strumento potente per comprendere meglio le proprie dinamiche interne.
- Pianificare momenti di riposo: Vacanze sia fisiche che mentali e pause rigeneranti.

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Inizio del nuovo anno e ADHD: obiettivi 2026 per un futuro di crescita
Il nuovo anno porta con sé la speranza e la possibilità di rinnovamento per i trattamenti, la consapevolezza e il riconoscimento del Disturbo da Deficit dell’attenzione/iperattività. Gli obiettivi per il 2026 rappresentano tappe ambiziose ma necessarie per costruire un futuro più giusto, efficace e rispettoso per chi è ADHD.
Se vuoi contribuire a questi cambiamenti o hai bisogno di supporto, GAM Medical è pronta ad affiancarti con percorsi di psicoeducazione ADHD, consulenza, cura dedicata e molto altro in base alla necessità personale.
Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://www.aifa.gov.it/documents/20142/2823389/relazioni_AIFA_Incontra_08.04.2025.pdf



