Tanatofobia: l’ansia di non riuscire a vivere davvero

Tempo di lettura: 4 minuti

Indice dell'articolo
Cos'è la tanatofobia (paura della morte)?

Ti chiedi se la Paura della morte ti sta togliendo spazio, lucidità e scelte, più che l’ansia stessa? 

La tanatofobia non è un pensiero passeggero: è una preoccupazione persistente di morire (o di morire e lasciare i figli) che invade le giornate, orienta decisioni, alimenta controlli e rinvii, e fa sì che la mente “si incolli” su queste idee e fatichi a staccarsene. 

In questo articolo capiremo che cos’è la tanatofobia, quali sono i sintomi, e quali elementi considerare in una cura basata sul dialogo con professionisti del settore. 

Cos’è la tanatofobia?

La tanatofobia è una paura intensa e ricorrente (una fobia) della propria morte o della morte altrui che porta evitamenti (ospedali, notizie sanitarie, esami), ricerche di rassicurazioni e controlli del corpo. È diversa dalla paura della morte fisiologica, che è universale e, in piccole dosi, perfino protettiva.
Quali sono le cause della paura di morire durante gli attacchi di ansia? Spesso la miccia è l’interpretazione catastrofica di segnali corporei innocui (battito accelerato, respiro corto), ma la tanatofobia può rimanere attiva anche in assenza di sintomi fisici, alimentata da immagini intrusive, incertezza esistenziale, eventi di vita (lutti, diagnosi in famiglia) o responsabilità nuove (diventare genitore). La recente analisi di R. E. Menzies, K. McMullen, G. D. Riotto, S. Iliescu, B. Petrovic e M. Remfrey, “From dread to disorder: A meta-analysis of the impact of death anxiety on mental illness symptoms” (2024) evidenzia che l’ansia di morte si associa in modo trasversale a un aumento dei sintomi psicologici, suggerendo di includerla esplicitamente nei percorsi clinici .

L’ansia può portare alla morte?

La domanda utile non è se l’ansia “uccide”, perché gli attacchi di panico non sono letali; la domanda è quando la paura della morte prende il controllo del tuo tempo e delle tue relazioni. Quando succede, è il momento di agire.

5 segnali della tanatofobia

Ecco cinque indicatori chiari che meritano una valutazione professionale, per verificare che siano sintomi della tanatofobia:

  1. Pensieri intrusivi e ricorrenti sul morire (proprio o altrui), difficili da scacciare.
  2. Evitamento di ospedali, check-up, film/notizie su malattie o incidenti.
  3. Rassicurazioni ripetute (ricerche online, consulti, misurazioni del corpo) con sollievo breve.
  4. Sonno disturbato, incubi a tema morte, stanchezza e irritabilità diurna.
  5. Scelte congelate: rinvii di viaggi, opportunità, controlli medici “finché non passa”.

Tabella tanatofobia vs Paura della morte fisiologica

Per orientarsi rapidamente, ecco una tabella che mette a confronto la tanatofobia e la paura della morte fisiologica, così puoi distinguere pensieri intrusivi, evitamenti e bisogno di rassicurazioni da segnali normali, valutando se è il momento di cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale:

AspettoPaura della morte fisiologicaTanatofobia (quadro clinico)
Frequenza dei pensieriOccasionale, situazionaleQuotidiana, intrusiva e persistente
Impatto sul funzionamentoPrudenza utileEvitamenti, rinunce, isolamento
RassicurazioniEfficaci e duratureSollievo breve, poi si ricomincia
Rapporto col corpoAscolto realistico dei segnaliIpervigilanza e controlli ripetuti
Mini Tanatofobia testNon necessario≥3 segnali tra i 5 sopra → valuta un colloquio
Indicazioni di Tanatofobia curaAuto-gestionePercorso psicologico strutturato; eventuale valutazione medica

Tanatofobia nelle diverse età della vita

La paura di morire non si manifesta allo stesso modo in tutte le fasi della vita.

Nell’età anziana, ad esempio, può intrecciarsi con la perdita di autonomia e con la difficoltà dei familiari a riconoscerne l’intensità: lo evidenzia lo studio “Thanatophobia (Death Anxiety) in the Elderly: The Problem of the Child’s Inability to Assess Their Own Parent’s Death Anxiety State” (2017) di G. Sinoff. 

Al tempo stesso, anche negli adulti più giovani la tanatofobia può diventare un freno potente, influenzando scelte lavorative, affettive e di salute. Fortunatamente, la ricerca conferma che esistono strumenti efficaci: la meta-analisi “The effects of psychosocial interventions on death anxiety: A meta-analysis and systematic review of randomised controlled trials” (2018) di R. E. Menzies, M. Zuccala, L. Sharpe e I. Dar-Nimrod ha dimostrato che interventi psicologici mirati riducono in modo significativo l’ansia legata alla morte in diverse fasce d’età, migliorando la qualità della vita e la capacità di convivere con l’incertezza.

Non lasciare che l’ansia prenda il sopravvento

7 passi per superare la tanatofobia

Non serve convincerti che “Non bisogna avere paura della morte”: l’obiettivo realistico è poter dire “Ho superato la paura della morte” perché non guida più le tue scelte. Ecco 7 passi pratici (da personalizzare con un professionista):

  1. Dai un nome al problema. Riconoscere la tanatofobia riduce la confusione e orienta il percorso.
  2. Psicoeducazione mirata. Capire come funzionano pensieri intrusivi, immagini e ipervigilanza smonta la catastrofizzazione.
  3. Gerarchia di esposizione. Esporsi gradualmente a parole, immagini, contesti legati alla morte (es. leggere brevi articoli sanitari, parlare del tema in seduta, visitare luoghi evitati) fino a tollerare il disagio senza evitare.
  4. Ristrutturazione cognitiva. Allenati a distinguere possibile da probabile e a sostituire “se succede, è finita” con valutazioni più realistiche.
  5. Tolleranza dell’incertezza. Esercizi di accettazione (ACT) e pratiche di consapevolezza per restare presenti quando la mente chiede “certezze assolute”.
  6. Piano di vita e legami. Se temi la Paura di morire e lasciare i figli, crea un “piano di continuità” (contatti, deleghe, informazioni pratiche): avere un progetto riduce il carico emotivo.
  7. Monitoraggio. Traccia segnali, esposizioni svolte e progressi; rivedi la cura con il terapeuta quando i dati lo suggeriscono.

Quando questi otto punti iniziano a prendere forma, serve una cornice stabile: uno spazio clinico che li trasformi in abitudini, con strumenti su misura per ognuno. Di seguito trovi come strutturare quel cammino in modo personalizzato.

ansia della morte
ansia della morte

Esiste una cura per la tanatofobia?

Dire “Non bisogna avere paura della morte” è poco utile se sei nel pieno dell’ansia.

Se la Paura della morte e la tanatofobia stanno restringendo il tuo orizzonte, è il momento di affidarti a professionisti del settore della salute mentale che conoscono a fondo i meccanismi dell’ansia. La Clinica per l’ansia GAM Medical offre percorsi personalizzati: valutazione iniziale, obiettivi concreti, strategie pratiche tra le sedute e, se necessario, supporto medico integrato.

Un primo colloquio gratuito ti permette di trasformare i pensieri ricorrenti in un piano chiaro: dal riconoscere i segnali che ti bloccano al ritrovare un ritmo di vita più sereno, fino a tornare a investire tempo ed energia in ciò che davvero conta.

Un colloquio ti aiuta a chiarire priorità, trasformare paure in passi concreti e tornare a fare ciò che conta davvero per te.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39208495/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28289681/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30308474/ 

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Psichiatra-ADHD-Gincarlo-Giupponi

Supervisione scientifica:
Questo articolo è stato revisionato dal Dott. Giancarlo Giupponi, psichiatra e psicoterapeuta, vicedirettore del Servizio Psichiatrico di Bolzano e presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria. Oltre a garantire l’accuratezza clinica dei contenuti, il Dott. Giupponi supervisiona la selezione dei test e dei questionari disponibili sul sito, verificandone la conformità agli standard scientifici internazionali (DSM-5, OMS, strumenti clinicamente validati).
Scopo del contenuto: divulgativo, non diagnostico.

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