FOMO, FOBO e JOMO: nuove forme d’ansia nell’era digitale

Tempo di lettura: 4 minuti

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Ti è mai capitato di sentire una stretta allo stomaco scorrendo il feed dei social media, temendo di esserti perso qualcosa? Oppure, ti sei ritrovato paralizzato dall’indecisione, convinto che esista sempre un’opzione migliore in un mondo di infinite possibilità? O ancora, ti sei mai sentito costretto ad uscire quando non ne avevi voglia, per paura di essere escluso?

Se queste sensazioni ti sono familiari, potresti essere già immerso nei meccanismi della FOMO, FOBO o JOMO, manifestazioni dell’ansia che stanno diventando sempre più comuni nell’era digitale. Questo articolo esplora a fondo questi fenomeni, che nascono dalla nostra interazione con la tecnologia e i social network, analizzandone il significato, i sintomi, i motivi per cui si collegano strettamente all’ansia e le strategie per affrontarli.

Facciamo chiarezza tra gli acronimi: significato e differenze di FOMO, FOBO e JOMO

Nel panorama digitale contemporaneo, tre acronimi sono emersi per descrivere specifiche manifestazioni di ansia legate alla nostra interazione con la tecnologia e i social network:

  • FOMO (Fear of Missing Out): La FOMO, o “paura di perdere qualcosa”, è la sensazione pervasiva che gli altri stiano vivendo esperienze più gratificanti o significative, e di star perdendo l’occasione di parteciparvi. Questa sindrome è alimentata dal costante flusso di informazioni e immagini idealizzate che vediamo sui social media, portando a un confronto incessante e alla percezione di essere esclusi da eventi, conversazioni o opportunità importanti.
  • FOBO (Fear of Better Options): La FOBO, ovvero la “paura di opzioni migliori”, si manifesta come una profonda indecisione e un senso di insoddisfazione cronica. In un mondo che offre un numero apparentemente illimitato di scelte – dal ristorante in cui cenare alla carriera da intraprendere – la FOBO genera la preoccupazione costante che, qualunque decisione si prenda, ci sia sempre un’alternativa superiore. Questo porta spesso alla procrastinazione e alla paralisi decisionale.
  • JOMO (Joy of Missing Out): La JOMO, o “gioia di perdere qualcosa”, è il contrario della FOMO ed è un fenomeno che celebra il distacco consapevole e volontario dal sovraccarico digitale. Rappresenta la ritrovata serenità nel disconnettersi, nel prendersi una pausa dai social network e nel godere del momento presente senza la pressione di dover essere sempre connessi o aggiornati. 

Questi fenomeni non sono semplici tendenze passeggere, ma veri e propri riflessi delle nostre abitudini digitali e di come queste possano influenzare la nostra salute mentale.

Relazione tra FOMO, FOBO, JOMO e l’ansia

FOMO, FOBO e JOMO sono diverse manifestazioni dell’ansia che emergono dal nostro comportamento digitale e dalla nostra percezione della realtà online.

Mentre la FOMO alimenta l’inquietudine sociale e il desiderio irrefrenabile di partecipare a tutto ciò che gli altri sembrano vivere, la FOBO genera una profonda indecisione e insicurezza nelle scelte quotidiane. Questa “paura di fare scelte sbagliate” può riguardare decisioni di ogni tipo, portando a stress e a una paralisi decisionale.

In questo contesto, la JOMO emerge come una forma di resistenza. Il distacco volontario e il piacere di “perdersi” o di non essere sempre connessi contribuiscono a ridurre l’ansia, aprendo spazio alla riflessione personale e al benessere interiore. Sebbene la JOMO possa essere una strategia di coping efficace per contrastare gli effetti negativi di FOMO e FOBO, l’isolamento digitale non rappresenta una soluzione permanente o ideale per affrontare l’ansia.

L’approccio più equilibrato consiste nel riconoscere e comprendere il proprio comportamento digitale, imparando a trovare un punto di equilibrio. L’obiettivo è evitare l’eccesso di ansia senza rinunciare completamente alla connessione e alle opportunità che il mondo digitale può offrire. 

FOMO, FOBO e JOMO nei giovani e nei social: quali rischi per la salute mentale?

Gli adolescenti e i giovani adulti rappresentano una delle categorie più vulnerabili ai fenomeni di FOMO, FOBO e JOBO, principalmente a causa del forte coinvolgimento quotidiano con i social network. Queste piattaforme digitali, se da un lato offrono opportunità di connessione e socializzazione, dall’altro espongono i giovani a continui confronti sociali, pressioni e standard irrealistici di perfezione, causando ansia e insicurezza. Secondo lo studio “Fear of missing out (FOMO): overview, theoretical underpinnings, and literature review on relations with severity of negative affectivity and problematic technology use Jon D Elhai 1 2 3, Haibo Yang 1,” (2020) di Rozgonjuk et al., pubblicato su National Library of Medicine, l’uso eccessivo e problematico dei social media può portare a gravi conseguenze psicologiche, tra cui aumento dei sintomi depressivi e ansiosi, isolamento sociale e diminuzione dell’autostima. Questi effetti negativi derivano dal fatto che la realtà online tende a essere idealizzata e filtrata, inducendo i giovani a percepire la propria vita come meno soddisfacente rispetto a quella degli altri. Nonostante ciò, alcuni adolescenti riescono a reagire positivamente attraverso il fenomeno del JOBO (Joy of Missing Out), scegliendo volontariamente di limitare la propria esposizione ai social e riscoprendo così un maggiore equilibrio emotivo, pace interiore e soddisfazione derivante da esperienze autentiche offline.

fomo: ansia digitale
fomo: ansia digitale

Come affrontare FOMO, FOBO e JOMO: consigli utili per il benessere mentale

Per gestire e ridurre l’impatto di FOMO, FOBO e JOBO sulla propria salute mentale, è importante adottare strategie pratiche ed efficaci. Innanzitutto, è fondamentale limitare il tempo trascorso sui social media, stabilendo delle fasce orarie precise dedicate al mondo digitale e ritagliandosi spazi liberi da notifiche e aggiornamenti continui. Inoltre, integrare nella propria routine pratiche come la mindfulness, la meditazione o esercizi di respirazione può aiutare concretamente a ridurre l’ansia e a migliorare la qualità generale della vita. Un’altra strategia efficace consiste nel coltivare attività offline gratificanti, come lo sport, l’arte, la lettura o semplicemente trascorrere del tempo con amici e familiari lontano dallo schermo, favorendo così relazioni più autentiche e genuine.

Quando però i sintomi ansiosi diventano persistenti o difficili da gestire autonomamente, è essenziale rivolgersi a specialisti qualificati: la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), ad esempio, è particolarmente consigliata per affrontare efficacemente i disturbi ansiosi legati all’uso problematico della tecnologia, come dimostrato dallo studio sopracitato “Fear of missing out (FoMO) and internet use: A comprehensive systematic review and meta-analysis” (2021).

Se senti che i fenomeni di FOMO, FOBO o altre forme d’ansia, – digitale o non -stanno influenzando negativamente la tua vita quotidiana, è arrivato il momento di rivolgerti alla clinica dell’ansia di GAM Medical.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34935633/ 
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32401865/    
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