Il Planning-Action Gap, letteralmente “divario tra pianificazione e azione”, descrive la discrepanza tra ciò che una persona desidera, intende o pianifica di fare e ciò che effettivamente riesce a mettere in pratica.
Le persone ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) incontrano frequentemente una difficoltà specifica nel mettere in pratica ciò che hanno intenzione di fare.
Ti sarà forse capitato di chiederti più volte:
- “Ma perché ogni volta non riesco a concludere nulla?”
- “Se so che questa cosa la devo fare, perché non riesco mai a farla davvero?”
- “Perché finisco sempre per perdermi lungo il percorso?”
- “Perché continuo a rimandare compiti che sembrano così semplici?”
Tutte queste frasi sono espressioni tipiche che potresti aver pronunciato nel momento in cui hai sperimentato il Planning-Action Gap.
Nelle prossime righe spiegheremo meglio il fenomeno e le sue manifestazioni e capiremo perché si verifica così spesso nelle persone ADHD.
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Cos’è il Planning-Action Gap o Intention-Action Gap?
Il Planning-Action Gap, come già accennato nell’introduzione, è quel gap, quel divario, quello spazio che esiste tra quello che una persona vorrebbe fare e quello che effettivamente riesce a fare.
Nell’ADHD, questo fenomeno è particolarmente pronunciato, tanto da rappresentare spesso uno dei principali motivi per cui le persone adulte ADHD cercano supporto psicologico e specialistico.
Questo fenomeno è anche conosciuto con altri termini equivalenti come “Intention-Action Gap” o “Knowing-Doing Gap” (divario tra sapere e fare).
Le persone ADHD sono spesso perfettamente consapevoli di ciò che dovrebbero fare, ma incontrano notevoli difficoltà nel tradurre queste intenzioni in comportamenti concreti.

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Manifestazioni e caratteristiche del Planning-Action Gap (o Intention-Action Gap) nell’ADHD
Il Planning-Action Gap nell’ADHD può manifestarsi in diversi modi e contesti, rendendo complicata e frustrante la vita quotidiana.
Alcune delle manifestazioni più tipiche includono:
- Sapere cosa bisogna fare ma non sapere da dove cominciare:
In questo caso, la persona ADHD è ben consapevole del compito da svolgere, ma avverte un blocco iniziale dovuto alla difficoltà di identificare il punto di partenza più appropriato. Nonostante la chiarezza dell’obiettivo finale, risulta complicato compiere il primo passo, generando frustrazione e immobilismo. - Pianificare cosa si deve fare ma non riuscire a tradurre il piano in azione:
Qui la persona riesce a definire chiaramente un piano dettagliato di azioni necessarie per raggiungere un determinato obiettivo. Tuttavia, la difficoltà principale è quella di trasformare concretamente questo piano mentale o scritto in azioni tangibili. L’intenzione rimane astratta e il passaggio pratico all’azione non avviene, rendendo inefficace ogni pianificazione precedente. - Sapere cosa si deve fare ma non riuscire a mentalizzare il piano, inteso come sequenza di azioni necessarie:
In questo scenario, l’individuo è cosciente del risultato che desidera ottenere, ma ha estrema difficoltà nel visualizzare mentalmente o concettualizzare i passi intermedi necessari per arrivare al traguardo. Questa incapacità di mentalizzare un piano sequenziale rende impossibile avviare e mantenere un percorso coerente verso l’obiettivo.
Alcuni esempi pratici di situazioni quotidiane potrebbero includere:
- Sapere che è necessario fare ordine in casa, ma sentirsi bloccati di fronte al caos senza riuscire a decidere quale stanza o quale compito affrontare per primo.
- Decidere e programmare tutti i passaggi necessari per preparare una presentazione importante, ma trovarsi ripetutamente a rimandare o distrarsi senza iniziare effettivamente a lavorarci.
- Sapere che per fare un viaggio bisogna organizzare un viaggio, ma non riuscire a definire mentalmente i passaggi necessari come prenotare i biglietti, organizzare i bagagli o pianificare l’itinerario, lasciando tutto confuso e incompiuto.
Il divario tra intenzione e azione spesso è talmente frequente ed estenuante da diventare frustrante, sia nei compiti più semplici della vita quotidiana, come la gestione della casa o dei propri impegni personali, sia in quelli più impegnativi e complessi, come lo studio, il lavoro, la scuola o l’università.
Quindi, quello che sembra a primo acchito pigrizia o disinteresse è una manifestazione tipica del gap che esiste tra le intenzioni e le azioni nelle persone ADHD.
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Perché si verifica il Planning-Action Gap (o Knowing-Doing Gap) nell’ADHD? Il ruolo delle Funzioni Esecutive
La ragione principale del Planning-Action Gap nell’ADHD risiede nelle difficoltà legate alle cosiddette funzioni esecutive.
Le funzioni esecutive sono processi cognitivi superiori che permettono di pianificare, organizzare, iniziare, sostenere e portare a termine comportamenti finalizzati ad uno scopo specifico.
Nei soggetti ADHD, queste funzioni risultano spesso inefficaci.
Più nello specifico, l’intenzione non si trasforma in azione concreta perché la persona non riesce a organizzare e gestire le proprie risorse cognitive ed emotive in modo efficace.
Questo rende difficile superare gli ostacoli iniziali e sostenere l’azione fino al suo completamento.
È come se mancasse una sorta di “ponte mentale” che colleghi la motivazione interna all’esecuzione concreta.
Le dimensioni delle funzioni esecutive compromesse che influiscono maggiormente sul Planning-Action Gap includono:
- Difficoltà nell’inibizione degli impulsi: l’incapacità di resistere a distrazioni o attività secondarie rende estremamente difficile iniziare e portare avanti compiti pianificati.
- Difficoltà di autoregolazione e automotivazione: mantenere alta la motivazione interna e regolarsi nel tempo per raggiungere obiettivi a lungo termine risulta spesso impossibile senza supporto esterno.
- Compromissione della memoria di lavoro: non riuscire a mantenere attiva nella memoria la sequenza degli step necessari, perdendo facilmente il filo delle attività pianificate.
- Difficoltà nella gestione del tempo: le persone ADHD spesso sottovalutano il tempo necessario per svolgere determinati compiti, aggravando ulteriormente il divario tra intenzioni e realizzazione.
Infatti, il problema non è soltanto il divario tra intenzione e azione in sé, ma soprattutto ciò che si trova all’interno di questo divario: non si tratta solo del tempo trascorso in procrastinazione, ma anche delle numerose distrazioni, paralisi decisionali, mille idee e attività secondarie che affollano la mente, oltre alle frequenti dimenticanze che rendono ancora più difficile trasformare le intenzioni in azioni concrete.
Spesso è proprio la frustrazione determinata dalla difficoltà quotidiana nel passare dall’intenzione all’azione a far si che una persona ADHD chieda aiuto professionale.
Presso la clinica GAM-Medical, centro specializzato nella diagnosi e nel trattamento dell’ADHD, il nostro team di professionisti della salute mentale offre percorsi personalizzati di supporto psicologico e psichiatrico per aiutare a colmare questo divario tra intenzione e azione.
L’approccio clinico utilizzato prevede interventi mirati sulle funzioni esecutive, con tecniche cognitive e comportamentali specifiche volte a migliorare le capacità di pianificazione, organizzazione, motivazione e autoregolazione dei pazienti.
Il trattamento è orientato a fornire strumenti pratici che aiutino le persone ADHD a ridurre progressivamente questo gap, rendendo più semplice la gestione della vita quotidiana.
Se ti riconosci nelle difficoltà descritte in questo articolo, contattare il centro italiano per l’ADHD GAM-Medical può essere il primo passo verso una vita più soddisfacente e funzionale.
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