Delayed gratification impairment nell’ADHD

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Delayed gratification impairment (posticipazione della gratificazione) nell'ADHD

La gratificazione ritardata (Delayed Gratification) si riferisce alla capacità di rinunciare a una ricompensa immediata in favore di una ricompensa più grande o più desiderabile che arriverà in seguito.

Si tratta di un concetto psicologico che implica la capacità di resistere alla tentazione di soddisfare un desiderio immediato in attesa di ottenere qualcosa di migliore nel futuro.

In un contesto neuropsicologico, la capacità di esercitare il ritardo della gratificazione è vista come un indicatore di maturità emotiva e cognitiva, e viene considerata fondamentale per il benessere e il successo a lungo termine in vari aspetti della vita, tra cui l’istruzione, la carriera e le relazioni interpersonali.

Tuttavia, nelle persone con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), il ritardo della gratificazione è un fenomeno che spesso risulta fortemente compromesso.

La difficoltà nel ritardare la gratificazione, infatti, è una delle caratteristiche più comuni di questa condizione e spesso viene percepita come un comportamento infantile o immaturo agli occhi delle persone neurotipiche adulte.

Questo accade perché chi è ADHD tende a cercare gratificazioni immediate, non riuscendo a tollerare la frustrazione derivante dall’attesa, una caratteristica che risulta particolarmente evidente in situazioni in cui sono richiesti comportamenti di autocontrollo.

A livello sociale, il ritardo della gratificazione viene visto come un comportamento da adulto responsabile, capace di sacrificare il piacere immediato per un vantaggio futuro.

Al contrario, una persona adulta ADHD, che non riesce a rimandare una ricompensa, può sembrare infantile o incapace di affrontare le sfide adulte della vita quotidiana.

Tuttavia, è importante sottolineare che questa difficoltà non è un comportamento volontario o un’incapacità di voler migliorare, ma è legata alla natura della condizione stessa.

Nelle prossime righe capiremo perché nelle persone ADHD la gratificazione ritardata è cosi faticosa, come si manifesta e cosa comporta nel quotidiano.

Compromissione nel Sistema di Posticipazione della Gratificazione (Delayed Gratification Impairment) nell’ADHD

La capacità di posticipare una gratificazione, o di ritardarla, è un processo complesso che richiede una serie di abilità cognitive ed emotive, tra cui:

  • controllo degli impulsi;
  • autoinibizione;
  • regolazione emotiva

Che si dà il caso che non siano proprio i punti forti dell’ADHD, anzi, sono i punti più critici.

Proviamo a spiegarci meglio.

  • Controllo degli impulsi: per posticipare una gratificazione è necessario intanto un controllo degli impulsi, che permette di resistere a una tentazione immediata per perseguire un obiettivo più significativo o una ricompensa futura. Il controllo degli impulsi è fondamentale per evitare comportamenti impulsivi che potrebbero compromettere la possibilità di ottenere una ricompensa maggiore o più soddisfacente nel lungo periodo.
  • Autoinibizione: poi, oltre al controllo degli impulsi, per ritardare una gratificazione è fondamentale l’auto-inibizione, un altro requisito chiave: la capacità di frenare il comportamento impulsivo è essenziale per esercitare il ritardo della gratificazione. Questo significa riuscire a inibire azioni automatiche o reazioni istintive che potrebbero sembrare vantaggiose nel momento presente ma che sono dannose nel lungo periodo. Senza questa capacità di auto-controllo, le persone tendono a cedere più facilmente alle tentazioni immediate.
  • Regolazione emotiva: un altro aspetto cruciale per la gratificazione ritardata è la regolazione emotiva. La gestione delle emozioni gioca un ruolo determinante, poiché spesso l’incapacità di tollerare la frustrazione o il desiderio immediato porta a cedimenti impulsivi. Imparare a regolare la propria emotività consente di mantenere la calma e la focalizzazione su obiettivi a lungo termine, piuttosto che cedere al desiderio immediato che può sembrare più gratificante sul momento.

Tuttavia, queste abilità sono spesso compromesse nelle persone ADHD. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività è caratterizzato da un funzionamento anomalo di queste stesse aree.

La difficoltà nel controllo degli impulsi è una delle caratteristiche centrali dell’ADHD, rendendo difficile, per chi ci convive, resistere alla tentazione di una gratificazione immediata.

Le persone ADHD tendono ad avere una mancanza di auto-inibizione, che le porta a rispondere rapidamente a stimoli o desideri senza riflettere sul lungo termine.

La regolazione emotiva è anch’essa compromessa, con una maggiore difficoltà a gestire l’intensità delle emozioni negative come la frustrazione derivante dall’attesa di una ricompensa futura. Queste difficoltà portano a un maggiore rischio di agire impulsivamente, interrompendo il processo di gratificazione ritardata.

Ad esempio, supponiamo che io abbia fame e abbia in borsa un pezzettino di cioccolato. È un desiderio, quello del cioccolatino nella borsa, che sorge con la fame, ma sono le 19:00 e di solito ceno alle 20:00. La fame però mi crea una sensazione di frustrazione, che si manifesta attraverso agitazione, irrequietezza e un fastidio fisico dovuto al bisogno di mangiare. Se riesco a regolare il nervosismo e l’agitazione che la fame mi provoca, posso tollerare l’attesa e aspettare serenamente fino alle 20:00, sapendo che il cioccolato rappresenta solo un palliativo temporaneo. Quindi resisto, perché so che alla cena, tra un’ora, soddisferò il mio reale bisogno di nutrirmi, e se ancora lo desidero, potrei mangiare anche un pezzetto di cioccolato dopo il pasto. Questa dinamica sarà capitata a tutti ma se sei ADHD, è facile che sia andata in modo un po’ diverso. In caso di disregolazione emotiva, potresti trovare molto più difficile tollerare quelle emozioni negative come la frustrazione, l’irrequietezza e la fame, che mi spingono a cercare immediatamente una gratificazione, senza pensare alle conseguenze a lungo termine. La difficoltà nel gestire le emozioni negative porta a un cedimento impulsivo: non riesco a fermarmi a riflettere sul fatto che posso mangiare a cena fra un’ora e che il cioccolato potrebbe non soddisfare pienamente la mia fame, ma solo placare un bisogno momentaneo. La disregolazione emotiva mi porta a soddisfare il desiderio immediato, senza considerare che la gratificazione futura (la cena) sarebbe più appropriata e duratura. Questa incapacità di regolare la frustrazione, l’agitazione e altre emozioni negative, tipica nell’ADHD, rende molto più difficile esercitare il controllo sulla gratificazione ritardata, perché le emozioni intense e il bisogno immediato di soddisfazione prevalgono sulle considerazioni più razionali e a lungo termine.

Inoltre, un altro aspetto importante da considerare e da aggiungere come ciliegina sulla torta, è che la gratutificazione stessa ha una componente neurobiologica legata alla produzione di dopamina, il neurotrasmettitore che regola il sistema di ricompensa nel cervello.

La gratificazione, dal punto di vista psicologico, è la sensazione di soddisfazione e piacere che proviamo quando otteniamo qualcosa che desideriamo, ma dal punto di vista neurochimico, questa sensazione è il risultato dell’attivazione del sistema dopaminergico, che libera dopamina nel cervello.

Nelle persone ADHD, la produzione di dopamina è alterata, di solito ridotta rispetto alla norma.

Questo implica che il sistema di ricompensa non funziona in modo ottimale: la risposta alla gratificazione immediata è amplificata, mentre la motivazione per perseguire obiettivi a lungo termine viene indebolita.

In pratica, quando una persona ADHD percepisce una possibilità di dopamina immediata, come ad esempio una ricompensa immediata, la sua mente si dirige rapidamente verso quella gratificazione, preferendo la soddisfazione immediata piuttosto che un vantaggio futuro che comporta una attesa.

Questa riduzione della disponibilità di dopamina e la risposta anomala ai segnali di gratificazione contribuiscono ulteriormente alle difficoltà nel ritardo della gratificazione, poiché il cervello di una persona ADHD risponde in modo più acuto alle ricompense immediate, rendendo quasi impossibile la capacità di mantenere la pazienza e di scegliere una ricompensa futura.

Pertanto, la tendenza a cercare gratificazioni immediate non è solo una questione di comportamento, ma è radicata in un sistema neurobiologico che rende molto più difficile resistere alla tentazione e posticipare la gratificazione.

ADHD e Gratificazione Differita: Cosa Comporta non Riuscire a Posticipare la Gratificazione?

Quando una persona ADHD non riesce a posticipare la gratificazione e preferisce scegliere opzioni immediate, questo comportamento può essere percepito come infantile o immaturo da chi le sta attorno.

Questo perché, in situazioni quotidiane, può sembrare che la persona non sia capace di rinunciare a una gratificazione piccola e immediata per ottenere qualcosa di più grande e duraturo.

Ma la realtà è che, sebbene questo tipo di comportamento venga giudicato esternamente come impulsivo o poco maturo, sono proprio le persone ADHD a risentire maggiormente di questa incapacità di posticipare la gratificazione.

  • Soddisfazione incompleta e circolo vizioso di gratificazioni rapide: quando una persona ADHD sceglie una gratificazione immediata, come acquistare un telefono più economico subito, invece di aspettare di risparmiare per uno di qualità migliore, all’inizio può provare una soddisfazione. Tuttavia, questa gratificazione rapida non dura a lungo. Dopo un po’, si rende conto che il telefono che ha comprato non è quello che voleva veramente: ha meno funzionalità, si rompe prima, o semplicemente non soddisfa appieno le sue esigenze. La gratificazione iniziale lascia presto il posto a un senso di delusione e frustrazione. Questo comportamento crea un circolo vizioso, dove la persona ADHD continua a cercare gratificazioni immediate, ma quelle piccole soddisfazioni non sono mai sufficienti per colmare il vuoto a lungo termine.
  • Conseguenze a lungo termine e insoddisfazione: se una persona ADHD acquista un telefono più economico e poi si rende conto che ha fatto una scelta inferiore, si troverà a dover spendere di nuovo soldi per sostituirlo, portando a una perdita economica a lungo termine. Non solo, ma la frustrazione di non aver ottenuto il telefono desiderato aumenta la sensazione di insoddisfazione. La scelta impulsiva di una gratificazione immediata porta quindi non solo a una delusione momentanea, ma anche a delle conseguenze pratiche, come la necessità di spendere ulteriormente per correggere quella scelta.
  • Frustrazione e difficoltà a godere dei benefici a lungo termine: le persone ADHD non riescono a godere appieno di obiettivi a lungo termine, perché non riescono a tollerare l’attesa necessaria per raggiungerli. Prendiamo, ad esempio, il caso di un progetto importante. Una persona ADHD potrebbe iniziare un compito, ma la tentazione di interromperlo per qualcosa che offre gratificazione immediata (come navigare sui social media) è troppo forte. La gratificazione immediata prevale su quella che sarebbe una soddisfazione più grande derivante dal completamento del progetto. Anche se il progetto porterebbe a una gratificazione duratura, la persona si lascia distrarre dal piacere istantaneo, facendo sì che la sensazione di soddisfazione duratura venga continuamente rimandata.
  • Stress emotivo e senso di inadeguatezza: ogni volta che una persona ADHD sceglie una gratificazione immediata, la sensazione di frustrazione cresce, perché sa che quella scelta non è ottimale. La persona può sentirsi inadeguata o incapace di prendere decisioni ponderate, il che aumenta lo stress emotivo. Ad esempio, se una persona decide di mangiare uno snack non salutare invece di preparare una cena sana, inizialmente potrebbe sentirsi sollevata dal piacere di mangiare qualcosa di gustoso. Tuttavia, poco dopo, la frustrazione cresce per il fatto di non aver fatto la scelta migliore per il proprio benessere. Questo comporta una costante altalena emotiva, in cui la gratificazione momentanea non fa che alimentare il senso di insoddisfazione e stress.

Quindi, la difficoltà di posticipare la gratificazione nelle persone ADHD non solo si riflette nelle loro scelte quotidiane, ma crea anche una spirale di insoddisfazione che finisce per danneggiare il loro benessere.

Sebbene scegliere una gratificazione immediata possa sembrare vantaggioso nel breve periodo, questo comportamento spesso porta a frustrazione e conseguenze negative a lungo termine.

Ironia della sorte, è proprio la persona ADHD a risentire maggiormente di questo approccio, rimanendo intrappolata in una continua ricerca di soddisfazioni parziali e mai pienamente soddisfacenti.

Se ti sei riconosciuto in quello che abbiamo appena descritto e pensi di avere un grosso problema nella posticipazione della gratificazione, sei capitato nell’articolo giusto.

A scrivere queste parole sono stati i professionisti della salute mentale di GAM-Medical, un centro specializzato nell’ADHD.

Siamo consapevoli delle difficoltà che questo disturbo comporta, e per questo possiamo offrirti il supporto necessario per affrontare e migliorare la tua capacità di posticipare la gratificazione.

Presso GAM, mettiamo a tua disposizione psicoterapeuti ADHD in grado di proporti tecniche pratiche, facili da ricordare e implementare, che ti aiuteranno a sviluppare un sistema più efficace per gestire le tue scelte e ottenere una soddisfazione più duratura.

Con il nostro aiuto, potrai imparare a riconoscere i momenti in cui la gratificazione immediata ti spinge a prendere decisioni impulsive e, attraverso esercizi mirati, acquisire gradualmente una maggiore capacità di autocontrollo.

Non è mai troppo tardi per lavorare su queste abilità e migliorare la tua vita quotidiana, noi ci crediamo fortemente perché il nostro centro è specializzato nell’ADHD da adulti.

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