ADHD: come cambiare lavoro?

Tempo di lettura: 5 minuti

Indice Contenuti
cambiare lavoro con l'adhd

Ti sei mai chiesto come cambiare lavoro se hai l’ADHD? 

Se vivi con il disturbo dell’attenzione e iperattività, potresti sentirti spesso frustrato sul lavoro, insoddisfatto o semplicemente disallineato con ciò che fai ogni giorno. Eppure, cambiare lavoro, che per molti è già una decisione impegnativa, può diventare ancora più complicato se sei una persona ADHD.

In questo articolo analizzeremo quando è davvero il momento di cambiare, quali ostacoli rende tutto più difficile per chi ha un disturbo dell’attenzione, e soprattutto quali strategie e consigli pratici possono aiutarti a trovare una nuova direzione professionale più soddisfacente.

DDAI: Quando è il momento di cambiare lavoro? 

Capire se è il momento giusto per cambiare lavoro non è sempre facile. Tuttavia, ci sono alcuni segnali che possono aiutarti a fare chiarezza, anche se sei ADHD e la confusione mentale può prendere il sopravvento.

Ecco alcuni campanelli d’allarme da considerare:

  • Non ti senti motivato al mattino, anche dopo un periodo di riposo.
  • Procrastini costantemente, anche per compiti semplici.
  • Hai la sensazione di non utilizzare il tuo potenziale.
  • Hai spesso pensieri del tipo: “non ce la farò mai”, “non riesco a concentrarmi”, “vorrei solo scappare”.
  • Ti senti bloccato o sopraffatto di fronte a ogni cambiamento.

Per le persone ADHD, questi segnali possono essere ancora più amplificati. Il senso di insoddisfazione può diventare un circolo vizioso, perché la bassa motivazione e la difficoltà nel pianificare rendono difficile anche solo immaginare un’alternativa.

La verità? Se da tempo senti che il lavoro che fai ti svuota più che arricchirti, e se pensare di restare ti provoca ansia o apatia, è probabile che sia davvero arrivato il momento di voltare pagina.

ADHD: Perché può essere difficile cambiare lavoro con l’adhd?

Cambiare lavoro, per una persona ADHD, può rivelarsi un processo molto più complesso di quanto si immagini. Il motivo è che alcuni dei sintomi cardine del disturbo dell’attenzione e iperattività, descritti anche nello studio Neurobiology of ADHD, si intrecciano profondamente con le capacità necessarie per affrontare un cambiamento così rilevante. Ecco, nel dettaglio, i principali ostacoli:

  • Disattenzione ADHD: rende difficile mantenere il focus su un obiettivo a lungo termine. Si salta da un’idea all’altra, si inizia qualcosa per poi lasciarlo a metà, si dimenticano passaggi importanti e ci si distrae facilmente anche durante azioni fondamentali come scrivere una candidatura o prepararsi a un colloquio.
  • Impulsività ADHD: porta a decisioni affrettate, come lasciare il lavoro senza un’alternativa concreta, o candidarsi compulsivamente senza valutare se l’offerta sia davvero adatta. Invece di costruire un piano, si tende a reagire all’emotività del momento.
  • Iperattività motoria ADHD: può generare uno stato costante di agitazione, che impedisce di fermarsi a riflettere con lucidità. La tensione interna rende difficile concentrarsi su compiti che richiedono pazienza e precisione, come aggiornare il curriculum o affrontare una selezione.
  • Difficoltà nell’autoregolazione emotiva ADHD: ogni piccolo fallimento, come una mancata risposta a una candidatura, viene vissuto in modo amplificato. Si genera frustrazione, senso di inadeguatezza o rabbia, che spesso portano a interrompere bruscamente il percorso intrapreso.
  • Scarsa tolleranza alla frustrazione: la mancanza di risultati immediati può spegnere la motivazione. La fatica di cercare lavoro diventa rapidamente insostenibile se non si ottiene un riscontro positivo in tempi brevi, e questo porta spesso a mollare tutto.

A questi sintomi si collegano poi altri aspetti pratici che complicano il cambiamento:

  • Indecisione cronica, che blocca ogni scelta tra più alternative.
  • Incapacità di visualizzare con chiarezza i pro e i contro, rendendo difficile valutare se un’opportunità è adatta o no.
  • Caos organizzativo, che ostacola anche le azioni più semplici come inviare un’email, rispettare una scadenza o pianificare una settimana.
  • Perdita di motivazione nel medio periodo, perché mantenere la rotta richiede una struttura che l’ADHD spesso non riesce a sostenere da solo.

Tutti questi elementi, combinati, creano un circolo vizioso: da una parte c’è la voglia di cambiare, dall’altra una serie di ostacoli cognitivi ed emotivi che rendono il percorso più tortuoso e faticoso di quanto dovrebbe essere.

persona in ufficio e adhd
persona in ufficio e adhd

Come cambiare lavoro? Consigli utili se sei adhd

Cambiare lavoro con l’ADHD non è impossibile. Richiede però consapevolezza, strategie adatte e, in molti casi,  anche supporto professionale. Qui sotto troverai alcuni consigli pratici per affrontare il cambiamento in modo più gestibile.

  1. Parti da come ti senti, non solo da cosa vuoi fare: spesso il primo passo è capire come stai nel presente, prima ancora di definire dove vuoi andare. Fai journaling, scrivi i tuoi pensieri, registra le emozioni che provi a lavoro. Questo ti aiuterà a riconoscere pattern e ad avere maggiore consapevolezza.
  2. Riduci le opzioni: se hai troppe idee o strade in testa, il rischio è quello di rimanere paralizzato. Scegli 2 o 3 direzioni concrete, anche solo temporanee, su cui focalizzarti. Avere un focus riduce il sovraccarico cognitivo.
  3. Crea una routine di ricerca semplice: stabilisci giorni e orari fissi in cui ti dedichi alla ricerca di lavoro. Anche 30 minuti al giorno sono sufficienti se lo fai in modo regolare. Usa strumenti visivi come bacheche o app per tenere traccia dei progressi.
  4. Spezza i compiti in micro-azioni. Invece di “aggiornare il CV”, scrivi: “apri il file CV”, “rileggi la prima parte”, “modifica una frase”. Le micro-azioni sono più facili da iniziare, soprattutto se hai difficoltà con l’attenzione e la procrastinazione.
  5. Usa un linguaggio positivo con te stesso: evita di dirti “non ce la faccio” o “sono sempre in ritardo”. L’ADHD influisce anche sull’autostima. Coltivare un dialogo interiore incoraggiante aiuta a sostenere la motivazione a lungo termine.
  6. Crea un ambiente senza troppe distrazioni: se ti metti a cercare lavoro ma poi ti perdi tra notifiche, social o lavatrici da stendere, prova a creare un ambiente più protetto: una stanza chiusa, il telefono lontano, o app che bloccano le distrazioni per un po’.
  7. Trova un compagno di percorso: cerca una persona con cui confrontarti regolarmente. Può essere un amico, un collega fidato o anche un gruppo online. Parlare delle difficoltà riduce il senso di isolamento e aumenta la responsabilità.
  8. Ricorda che non devi farcela da solo: chiedi supporto: infine, uno dei consigli più importanti: rivolgiti a uno specialista della salute mentale. L’ADHD è una condizione clinica complessa, e affrontare grandi cambiamenti come quello lavorativo può diventare molto più semplice con il supporto giusto.

Cambiare può essere particolarmente difficile per una persona ADHD: spesso mancano chiarezza, organizzazione e costanza. Si passa dall’entusiasmo al blocco, con difficoltà nel decidere, gestire le emozioni e restare motivati. Anche piccoli ostacoli possono sembrare enormi. 

In questi momenti, un supporto specializzato può fare la differenza, La Clinica dell’ADHD, GAM Medical, offre percorsi su misura per aiutarti a ritrovare equilibrio, consapevolezza e strumenti pratici per affrontare il cambiamento.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti: 

  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19627998/ 

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

ADHD: consigli e curiosità

Condividilo

Pensi di essere ADHD?

Fai ora il test di autovalutazione che può fornirti una prima indicazione sulla possibilità di intraprendere un percorso diagnostico.

Guarda le nostre recensioni

Pensi di essere ADHD?

Fai ora il test di autovalutazione che può fornirti una prima indicazione sulla possibilità di intraprendere un percorso diagnostico. Bastano 3 minuti per avere il risultato.

Se ti è piaciuto l'articolo iscriviti alla newsletter per non perdere tutte le nostre comunicazioni.