Ti sei mai chiesto come cambiare lavoro se hai l’ADHD?
Se vivi con il disturbo dell’attenzione e iperattività, potresti sentirti spesso frustrato sul lavoro, insoddisfatto o semplicemente disallineato con ciò che fai ogni giorno. Eppure, cambiare lavoro, che per molti è già una decisione impegnativa, può diventare ancora più complicato se sei una persona ADHD.
In questo articolo analizzeremo quando è davvero il momento di cambiare, quali ostacoli rende tutto più difficile per chi ha un disturbo dell’attenzione, e soprattutto quali strategie e consigli pratici possono aiutarti a trovare una nuova direzione professionale più soddisfacente.
DDAI: Quando è il momento di cambiare lavoro?
Capire se è il momento giusto per cambiare lavoro non è sempre facile. Tuttavia, ci sono alcuni segnali che possono aiutarti a fare chiarezza, anche se sei ADHD e la confusione mentale può prendere il sopravvento.
Ecco alcuni campanelli d’allarme da considerare:
- Non ti senti motivato al mattino, anche dopo un periodo di riposo.
- Procrastini costantemente, anche per compiti semplici.
- Hai la sensazione di non utilizzare il tuo potenziale.
- Hai spesso pensieri del tipo: “non ce la farò mai”, “non riesco a concentrarmi”, “vorrei solo scappare”.
- Ti senti bloccato o sopraffatto di fronte a ogni cambiamento.
Per le persone ADHD, questi segnali possono essere ancora più amplificati. Il senso di insoddisfazione può diventare un circolo vizioso, perché la bassa motivazione e la difficoltà nel pianificare rendono difficile anche solo immaginare un’alternativa.
La verità? Se da tempo senti che il lavoro che fai ti svuota più che arricchirti, e se pensare di restare ti provoca ansia o apatia, è probabile che sia davvero arrivato il momento di voltare pagina.
Pensi di essere ADHD?
Compila il test di autovalutazione! Ti darà un’indicazione sull’opportunità di approfondire con diagnosi e terapia. Bastano 3 minuti per avere il risultato.
ADHD: Perché può essere difficile cambiare lavoro con l’adhd?
Cambiare lavoro, per una persona ADHD, può rivelarsi un processo molto più complesso di quanto si immagini. Il motivo è che alcuni dei sintomi cardine del disturbo dell’attenzione e iperattività, descritti anche nello studio Neurobiology of ADHD, si intrecciano profondamente con le capacità necessarie per affrontare un cambiamento così rilevante. Ecco, nel dettaglio, i principali ostacoli:
- Disattenzione ADHD: rende difficile mantenere il focus su un obiettivo a lungo termine. Si salta da un’idea all’altra, si inizia qualcosa per poi lasciarlo a metà, si dimenticano passaggi importanti e ci si distrae facilmente anche durante azioni fondamentali come scrivere una candidatura o prepararsi a un colloquio.
- Impulsività ADHD: porta a decisioni affrettate, come lasciare il lavoro senza un’alternativa concreta, o candidarsi compulsivamente senza valutare se l’offerta sia davvero adatta. Invece di costruire un piano, si tende a reagire all’emotività del momento.
- Iperattività motoria ADHD: può generare uno stato costante di agitazione, che impedisce di fermarsi a riflettere con lucidità. La tensione interna rende difficile concentrarsi su compiti che richiedono pazienza e precisione, come aggiornare il curriculum o affrontare una selezione.
- Difficoltà nell’autoregolazione emotiva ADHD: ogni piccolo fallimento, come una mancata risposta a una candidatura, viene vissuto in modo amplificato. Si genera frustrazione, senso di inadeguatezza o rabbia, che spesso portano a interrompere bruscamente il percorso intrapreso.
- Scarsa tolleranza alla frustrazione: la mancanza di risultati immediati può spegnere la motivazione. La fatica di cercare lavoro diventa rapidamente insostenibile se non si ottiene un riscontro positivo in tempi brevi, e questo porta spesso a mollare tutto.
A questi sintomi si collegano poi altri aspetti pratici che complicano il cambiamento:
- Indecisione cronica, che blocca ogni scelta tra più alternative.
- Incapacità di visualizzare con chiarezza i pro e i contro, rendendo difficile valutare se un’opportunità è adatta o no.
- Caos organizzativo, che ostacola anche le azioni più semplici come inviare un’email, rispettare una scadenza o pianificare una settimana.
- Perdita di motivazione nel medio periodo, perché mantenere la rotta richiede una struttura che l’ADHD spesso non riesce a sostenere da solo.
Tutti questi elementi, combinati, creano un circolo vizioso: da una parte c’è la voglia di cambiare, dall’altra una serie di ostacoli cognitivi ed emotivi che rendono il percorso più tortuoso e faticoso di quanto dovrebbe essere.

Come cambiare lavoro? Consigli utili se sei adhd
Cambiare lavoro con l’ADHD non è impossibile. Richiede però consapevolezza, strategie adatte e, in molti casi, anche supporto professionale. Qui sotto troverai alcuni consigli pratici per affrontare il cambiamento in modo più gestibile.
- Parti da come ti senti, non solo da cosa vuoi fare: spesso il primo passo è capire come stai nel presente, prima ancora di definire dove vuoi andare. Fai journaling, scrivi i tuoi pensieri, registra le emozioni che provi a lavoro. Questo ti aiuterà a riconoscere pattern e ad avere maggiore consapevolezza.
- Riduci le opzioni: se hai troppe idee o strade in testa, il rischio è quello di rimanere paralizzato. Scegli 2 o 3 direzioni concrete, anche solo temporanee, su cui focalizzarti. Avere un focus riduce il sovraccarico cognitivo.
- Crea una routine di ricerca semplice: stabilisci giorni e orari fissi in cui ti dedichi alla ricerca di lavoro. Anche 30 minuti al giorno sono sufficienti se lo fai in modo regolare. Usa strumenti visivi come bacheche o app per tenere traccia dei progressi.
- Spezza i compiti in micro-azioni. Invece di “aggiornare il CV”, scrivi: “apri il file CV”, “rileggi la prima parte”, “modifica una frase”. Le micro-azioni sono più facili da iniziare, soprattutto se hai difficoltà con l’attenzione e la procrastinazione.
- Usa un linguaggio positivo con te stesso: evita di dirti “non ce la faccio” o “sono sempre in ritardo”. L’ADHD influisce anche sull’autostima. Coltivare un dialogo interiore incoraggiante aiuta a sostenere la motivazione a lungo termine.
- Crea un ambiente senza troppe distrazioni: se ti metti a cercare lavoro ma poi ti perdi tra notifiche, social o lavatrici da stendere, prova a creare un ambiente più protetto: una stanza chiusa, il telefono lontano, o app che bloccano le distrazioni per un po’.
- Trova un compagno di percorso: cerca una persona con cui confrontarti regolarmente. Può essere un amico, un collega fidato o anche un gruppo online. Parlare delle difficoltà riduce il senso di isolamento e aumenta la responsabilità.
- Ricorda che non devi farcela da solo: chiedi supporto: infine, uno dei consigli più importanti: rivolgiti a uno specialista della salute mentale. L’ADHD è una condizione clinica complessa, e affrontare grandi cambiamenti come quello lavorativo può diventare molto più semplice con il supporto giusto.
Cambiare può essere particolarmente difficile per una persona ADHD: spesso mancano chiarezza, organizzazione e costanza. Si passa dall’entusiasmo al blocco, con difficoltà nel decidere, gestire le emozioni e restare motivati. Anche piccoli ostacoli possono sembrare enormi.
In questi momenti, un supporto specializzato può fare la differenza, La Clinica dell’ADHD, GAM Medical, offre percorsi su misura per aiutarti a ritrovare equilibrio, consapevolezza e strumenti pratici per affrontare il cambiamento.
Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19627998/