Ti stai chiedendo cos’è la cleptomania, come riconoscerla e affrontarla?
Questo disturbo comportamentale, spesso sottovalutato, può avere un forte impatto sulla vita di chi ne soffre e su quella delle persone che lo circondano. Comprendere la natura della cleptomania, riconoscerne i segnali e sapere come intervenire è il primo passo per affrontarla nel modo corretto.
In questo articolo esploreremo il significato della cleptomania, i comportamenti tipici delle persone affette, le cause scatenanti e infine i possibili percorsi di supporto e trattamento.
Cosa significa cleptomania?
La cleptomania è un disturbo del controllo degli impulsi caratterizzato dall’incapacità ricorrente di resistere all’impulso di rubare oggetti, spesso di scarso valore o non necessari per uso personale. Non si tratta quindi di furti motivati da bisogno o da interesse economico, ma da una tensione interna crescente che trova sollievo solo attraverso l’atto del furto.
Secondo lo studio “Kleptomania: clinical characteristics and treatment”, la cleptomania si distingue per una dinamica psicologica complessa: l’atto del furto è spesso seguito da sensazioni di gratificazione, ma anche da sensi di colpa e rimorso. Questo ciclo perpetua il comportamento, alimentato dalla difficoltà di gestire impulsi e emozioni.
Gli individui con cleptomania non agiscono per odio, vendetta o desiderio di profitto; spesso si vergognano profondamente delle proprie azioni e desidererebbero fermarsi, ma trovano estremamente difficile farlo senza aiuto. Alcuni di loro possono arrivare a mettere a rischio la propria carriera, le relazioni affettive e la propria reputazione pur di soddisfare quell’impulso incontrollabile. La cleptomania può quindi essere considerata un vero e proprio disturbo invalidante, che richiede comprensione, empatia e interventi terapeutici mirati.

Come si comporta una persona cleptomane?
Il comportamento di una persona affetta da cleptomania può risultare apparentemente inspiegabile per chi la osserva dall’esterno. Le azioni di furto non sono pianificate razionalmente e, nella maggior parte dei casi, riguardano oggetti di poco conto.
Lo studio “Kleptomania: clinical characteristics and treatment” descrive che molte persone cleptomani sperimentano un’intensa tensione emotiva prima dell’atto di furto, seguita da un senso di piacere o sollievo immediato durante l’atto stesso. Tuttavia, questo è rapidamente sostituito da forti sentimenti di colpa, vergogna e paura delle conseguenze legali o sociali.
Un altro aspetto rilevante è che i cleptomani agiscono da soli e non per ottenere approvazione sociale o vantaggi economici. Inoltre, è comune che i soggetti cerchino di nascondere i beni sottratti senza mai utilizzarli, o addirittura li restituiscano in segreto.
Il comportamento del cleptomane può essere discontinuo: ci possono essere periodi di relativa stabilità, seguiti da fasi in cui gli episodi di furto diventano più frequenti. In alcuni casi, la persona può tentare di evitare determinati luoghi o situazioni per non essere esposta alla tentazione, ma la pressione interna tende comunque ad accumularsi fino a sopraffare i tentativi di autocontrollo. Inoltre, è frequente che queste persone lottino contro sentimenti di isolamento, vergogna e depressione.
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Quali sono le cause della cleptomania?
Le cause della cleptomania sono molteplici e complesse. Non è possibile attribuire questo disturbo a un’unica origine; piuttosto, si tratta di una combinazione di fattori psicologici, biologici e ambientali.
Tra le cause principali possiamo trovare:
- Squilibri chimici cerebrali: Alterazioni nei livelli di serotonina, dopamina e oppioidi endogeni nel cervello possono influenzare il controllo degli impulsi, favorendo la comparsa della cleptomania.
- Traumi e stress: Eventi traumatici vissuti durante l’infanzia o in età adulta, come abusi, trascuratezza o perdite importanti, possono contribuire allo sviluppo del disturbo.
- Comorbidità psichiatriche: Spesso la cleptomania è associata a disturbi come la depressione, i disturbi d’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o i disturbi della personalità.
- Fattori genetici: Predisposizioni genetiche possono aumentare il rischio di sviluppare disturbi del controllo degli impulsi.
- Condizionamenti ambientali: Un ambiente familiare disfunzionale o permissivo verso comportamenti trasgressivi può incentivare pattern disfunzionali di gestione degli impulsi.
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Come risolvere la cleptomania?
Affrontare e risolvere la cleptomania richiede un approccio multidisciplinare e, nella maggior parte dei casi, il supporto di un professionista della salute mentale.
Il primo passo è riconoscere il problema e superare la vergogna che spesso impedisce di chiedere aiuto. Accettare la propria condizione è fondamentale per intraprendere un percorso di guarigione.
- Psicoterapia: La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) rappresenta uno degli strumenti più efficaci.Tecniche specifiche come l’esposizione e prevenzione della risposta (ERP) si sono rivelate particolarmente utili per ridurre l’impulso a rubare, favorendo un cambiamento graduale ma stabile. La Psicoterapia aiuta a: Identificare i pensieri disfunzionali legati al furto, Sostituirli con comportamenti più sani e funzionali e Lavorare sull’autocontrollo e sulla gestione degli impulsi.
- Farmaci: La terapia farmacologica può facilitare il lavoro psicoterapeutico, ma va sempre prescritta e monitorata da un professionista. In alcuni casi, può essere indicato l’utilizzo di farmaci, in particolare:
- Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): utili per gestire i sintomi associati come ansia, depressione e impulsività.
- Altri farmaci possono essere valutati dal medico in base alle caratteristiche individuali.
- Strategie di auto-aiuto: Oltre al consulto specialistico, è possibile adottare alcune strategie personali di supporto:
- Tenere un diario: Annotare emozioni, pensieri e situazioni scatenanti permette di aumentare la consapevolezza dei propri meccanismi interiori.
- Tecniche di rilassamento: Pratiche come la mindfulness, la meditazione o la respirazione profonda aiutano a gestire lo stress e a rafforzare il controllo degli impulsi.
- Supporto da gruppi di auto-aiuto: Condividere esperienze con chi affronta le stesse difficoltà crea un ambiente sicuro, non giudicante e altamente motivante.
- Consulto psicologico specialistico: È fondamentale rivolgersi a un professionista della salute mentale, esperto in disturbi del controllo degli impulsi. La cleptomania, se affrontata in modo corretto e tempestivo, può essere gestita con risultati molto positivi. Un intervento specialistico consente di:
- Comprendere le radici del problema.
- Costruire un piano di trattamento personalizzato.
- Aumentare le probabilità di successo a lungo termine.
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Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17713696/