L’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) è una neurodivergenza, ovvero un modo diverso di funzionare a livello neurologico rispetto alla norma statistica.
In quanto disturbo del neurosviluppo, l’ADHD non è qualcosa che compare improvvisamente nel corso della vita, ma è presente fin dalla prima infanzia e accompagna l’individuo per tutta la sua esistenza.
Tuttavia, il momento in cui l’ADHD viene più spesso riconosciuto e diagnosticato è durante l’età scolare, poiché è proprio con l’ingresso nella scuola che i comportamenti tipici di questa condizione diventano più evidenti e problematici agli occhi degli adulti.
Finché il bambino è in un contesto più informale e libero, come quello familiare o della prima infanzia, le sue difficoltà possono non emergere in modo così netto, oppure vengono attribuite a un temperamento vivace, a un carattere impulsivo o alla semplice immaturità.
Ma quando entra in un ambiente strutturato e regolato come quello scolastico, in cui è richiesto di stare seduti a lungo, rispettare turni di parola, organizzare il proprio materiale e seguire compiti con scadenze precise, le difficoltà dell’ADHD iniziano a manifestarsi più chiaramente.
In questi casi la scuola può e deve trovare modi per venire incontro alle esigenze individuali dello studente ADHD, creando un ambiente educativo più inclusivo e adattabile al suo stile cognitivo.
Un esempio di strategia scolastica è l’adozione di strumenti compensativi.
Gli strumenti compensativi non sono un “privilegio”, ma un diritto per garantire pari opportunità di apprendimento a tutti gli studenti, indipendentemente dal loro profilo cognitivo.
Si tratta di strumenti e strategie didattiche pensate per supportare gli studenti con difficoltà specifiche di apprendimento e neurodivergenze, come ADHD, DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), disprassia e altre condizioni che impattano le funzioni esecutive e cognitive.
Si chiamano “compensativi” perché non hanno lo scopo di semplificare i compiti o di “facilitare” il percorso scolastico dello studente, ma piuttosto di compensare le difficoltà oggettive che la persona incontra nell’apprendimento, permettendole di accedere alle informazioni e dimostrare le proprie competenze allo stesso livello dei compagni neurotipici.
La scuola tradizionale è strutturata in un modo che spesso non tiene conto delle differenze neurocognitive.
Studenti ADHD o DSA, ad esempio, possono avere ottime capacità intellettive, ma incontrare difficoltà nel gestire la memoria di lavoro, mantenere la concentrazione, organizzare le informazioni, scrivere in modo fluido o seguire tempi standardizzati.
Gli strumenti compensativi sono quindi fondamentali per garantire un apprendimento equo e accessibile, evitando che gli studenti neurodivergenti vengano penalizzati non per mancanza di capacità, ma per un diverso stile di apprendimento.
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Come Possono Maestri e Professori venire incontro agli studenti ADHD a scuola?
Gli studenti ADHD possono dover affrontare numerose sfide nel contesto scolastico a causa delle loro difficoltà nella gestione dell’attenzione, dell’impulsività e della regolazione emotiva.
Tuttavia, con gli strumenti compensativi giusti, la scuola può trasformarsi da un ambiente ostile e frustrante a un luogo in cui l’alunno può apprendere in modo efficace, valorizzando i suoi punti di forza e riducendo le difficoltà che derivano dalla sua neurodivergenza.
L’obiettivo degli strumenti compensativi, come già accennato, non è quello di “facilitare” lo studio o dare un “vantaggio” agli studenti ADHD, ma piuttosto di garantire pari opportunità di apprendimento, adattando il metodo di insegnamento alle esigenze cognitive di chi ha un funzionamento diverso.
La scuola e gli insegnanti possono venire incontro agli studenti ADHD in diversi modi, tra cui:
- Materiali didattici personalizzati e strumenti digitali: gli studenti ADHD spesso hanno difficoltà a seguire testi lunghi e complessi a causa della loro scarsa capacità di attenzione sostenuta e della difficoltà a mantenere il focus sui dettagli. Per questo motivo, è utile fornire materiali didattici semplificati, schemi riassuntivi, mappe concettuali e presentazioni visive che aiutino a mantenere l’attenzione sui punti chiave. I libri di testo dovrebbero essere disponibili in formato digitale per permettere all’alunno di evidenziare, prendere appunti e usare sintesi vocali che leggano il testo ad alta voce. Le applicazioni per la sintesi vocale e la dettatura possono essere strumenti fondamentali per compensare le difficoltà di lettura e scrittura, permettendo agli studenti di concentrarsi meglio sul contenuto piuttosto che sulla forma. Inoltre, l’uso di audio-lezioni, video educativi e podcast può risultare particolarmente efficace per chi apprende meglio attraverso stimoli uditivi e visivi.
- Uso di mappe concettuali e schemi visivi: le mappe concettuali non sono solo strumenti utili per tutti gli studenti, ma rappresentano un vero e proprio strumento compensativo essenziale per chi è ADHD. La loro struttura grafica aiuta a ridurre il sovraccarico cognitivo, permettendo agli studenti di avere una visione d’insieme dei contenuti senza perdersi nei dettagli o smarrire il filo logico di un argomento. Questi strumenti visivi possono essere utilizzati per prendere appunti, organizzare idee per un tema o uno studio complesso e facilitare la memorizzazione delle informazioni chiave. Anche il colore è un elemento importante: evidenziare in modo selettivo le informazioni principali aiuta il cervello ADHD a concentrarsi sui punti essenziali e a ridurre la tendenza alla distrazione.
- Tempi più flessibili per le verifiche e riduzione del carico di lavoro: uno degli aspetti più difficili per gli studenti ADHD è gestire il tempo, sia nello studio che nelle verifiche scritte e orali. Molti studenti non riescono a completare le prove nei tempi standard perché si distraggono, si bloccano di fronte all’ansia da prestazione o impiegano più tempo per rielaborare le informazioni. Un’estensione dei tempi delle verifiche è una misura compensativa importante che permette loro di esprimere al meglio le proprie conoscenze senza subire la pressione di una scadenza troppo ravvicinata. Inoltre, nelle verifiche scritte è utile ridurre il numero di domande o esercizi, focalizzandosi sulla qualità delle risposte piuttosto che sulla quantità. Questo aiuta a ridurre l’affaticamento cognitivo e consente allo studente di concentrarsi senza perdere lucidità.
- Modalità di verifica diversificate e più adatte al profilo ADHD: le prove scritte lunghe e complesse possono rappresentare una difficoltà insormontabile per molti studenti ADHD, che tendono a perdere il filo del discorso, a scrivere in modo disorganizzato o a dimenticare parti importanti delle loro risposte. Per questo motivo, è fondamentale diversificare le modalità di verifica, dando la possibilità di sostenere interrogazioni orali più frequenti, usare domande a risposta multipla o consentire agli studenti di registrare le loro risposte in formato audio o video. Inoltre, è utile concedere pause durante le verifiche per permettere agli studenti di ricaricare la loro capacità attentiva e prevenire il blocco cognitivo causato dalla fatica mentale.
- Strutturazione chiara della giornata scolastica e anticipazione dei cambiamenti: gli studenti ADHD faticano a gestire cambiamenti improvvisi nella routine e hanno bisogno di una struttura chiara e prevedibile per organizzarsi mentalmente. Per questo motivo, è utile che gli insegnanti forniscano schemi visivi dell’orario scolastico, con indicazioni precise su cosa verrà trattato in classe e quali saranno le attività previste. Se ci sono cambiamenti di programma, gite scolastiche o eventi particolari, è importante comunicarli in anticipo, in modo che lo studente abbia il tempo di prepararsi mentalmente alla nuova situazione. Inoltre, le transizioni tra un’attività e l’altra dovrebbero essere segnalate chiaramente, magari con l’uso di timer visivi o countdown, in modo da aiutare lo studente a passare da un compito all’altro senza difficoltà.
- Utilizzo di tecniche per aumentare la concentrazione e ridurre la distrazione: poiché gli studenti ADHD hanno una maggiore vulnerabilità alle distrazioni, è utile adottare strategie per aiutarli a mantenere il focus. Ad esempio, l’uso di cuffie con riduzione del rumore durante lo studio o le verifiche può ridurre le interferenze sonore e aiutare a concentrarsi. Gli insegnanti possono assegnare agli studenti ADHD posti a sedere strategici, lontano da fonti di distrazione come finestre o porte. Inoltre, suddividere le attività in compiti più piccoli e con pause frequenti aiuta a mantenere un livello di attenzione costante senza sovraccaricare il cervello.
- Maggiore attenzione alla regolazione emotiva e al supporto motivazionale: uno degli aspetti meno considerati ma di grande impatto nell’apprendimento degli studenti ADHD è la loro difficoltà nella regolazione emotiva. La frustrazione, la noia, l’ansia da prestazione e la paura di fallire possono interferire pesantemente con il rendimento scolastico. È importante che gli insegnanti siano consapevoli di queste difficoltà e adottino un approccio empatico e motivante. Un feedback positivo frequente può fare una grande differenza nell’autostima dello studente, aiutandolo a non sentirsi sempre inadeguato rispetto ai compagni. Inoltre, è utile insegnare tecniche di autoregolazione emotiva, come la respirazione profonda o brevi pause per il movimento, per aiutare gli studenti a riprendere il controllo nei momenti di stress.
- Possibilità di movimento e pause attive: gli studenti ADHD spesso hanno bisogno di muoversi per mantenere l’attenzione. Costringerli a stare seduti per ore senza interruzioni non solo è controproducente, ma può aumentare la loro impulsività e la difficoltà di concentrazione. Permettere pause attive, come alzarsi per camminare qualche minuto o usare strumenti come palline antistress e sedie basculanti, può migliorare significativamente il loro rendimento senza interferire con il resto della classe.
- Canalizzare l’iperattività in comportamenti più accettabili: i bambini ADHD tendono ad avere difficoltà a gestire la noia e l’inattività, il che può portarli a mettere in atto comportamenti inappropriati. L’obiettivo non è eliminare la noia, ma offrire alternative più accettabili. Ad esempio, se un bambino ha l’abitudine di dare un pizzicotto al compagno per scaricare l’irrequietezza, si può incoraggiare un comportamento alternativo come:
- Masticare una caramella o un chewing gum, che aiuta a mantenere la bocca occupata e fornisce una stimolazione sensoriale.
- Tenere tra le mani un piccolo oggetto manipolabile, come una pallina antistress o un fidget toy, per canalizzare il bisogno di movimento senza disturbare.
- Disegnare o scarabocchiare su un foglio durante la spiegazione, un’attività che può sembrare inappropriata ma che spesso aiuta gli studenti ADHD a mantenere alta l’attenzione.
- Fornire una struttura chiara con regole visibili: poiché gli studenti ADHD tendono a dimenticare le istruzioni e faticano a organizzarsi, può essere utile creare un cartello con un promemoria visivo delle regole fondamentali da seguire in classe. Questo cartello dovrebbe contenere regole scritte in modo chiaro e semplice, come:
- Tenere sul banco solo il materiale necessario per ridurre le distrazioni.
- Separare libri e quaderni per mantenere l’ordine.
- Controllare il diario prima di uscire da scuola per assicurarsi di aver annotato tutti i compiti.
- Aspettare il proprio turno per parlare, in modo da gestire meglio l’impulsività.
Questo cartello può essere posizionato in un punto visibile o addirittura personalizzato per ogni studente, affinché abbia sempre un riferimento chiaro.
- Dare le istruzioni in modo progressivo per evitare il sovraccarico: gli studenti ADHD possono sentirsi sopraffatti quando ricevono troppe informazioni contemporaneamente. Un’ottima strategia per aiutarli è fornire le istruzioni in modo sequenziale, evitando di spiegare tutti gli esercizi insieme. Gli insegnanti possono adottare il seguente metodo:
- Dare una prima consegna chiara e concisa, aspettare che il bambino la esegua e solo dopo fornire il passaggio successivo.
- Usare istruzioni visive accanto a quelle verbali, ad esempio scrivendo i passaggi alla lavagna o mostrando esempi concreti.
- Verificare la comprensione prima di passare al compito successivo, facendo ripetere allo studente le istruzioni con parole proprie.
- Suddividere i compiti per ridurre il carico cognitivo: gli studenti ADHD spesso si sentono sopraffatti da compiti lunghi e complessi, il che li porta a procrastinare o a rinunciare del tutto. Per aiutarli, si possono adottare alcune strategie compensative:
- Dividere i compiti in parti più piccole, ad esempio assegnando solo poche domande alla volta anziché un intero esercizio.
- Ridurre il numero di esercizi richiesti, mantenendo il focus sulla qualità dell’apprendimento piuttosto che sulla quantità.
- Concedere pause brevi tra un compito e l’altro, per permettere al bambino di ricaricare la concentrazione.
- Offrire alternative alla scrittura manuale, come l’uso del computer o della dettatura vocale, per ridurre la fatica e la frustrazione legate alla scrittura prolungata.
- Permettere l’uso di appunti e materiali di supporto: la memoria di lavoro degli studenti ADHD è spesso debole, il che rende difficile trattenere le informazioni a lungo. Per compensare questa difficoltà, si possono adottare misure come:
- Permettere l’uso di appunti scritti dai compagni o forniti dall’insegnante.
- Dare la possibilità di registrare le lezioni o gli esercizi, in modo che lo studente possa riascoltare le spiegazioni in un momento più favorevole.
- Accettare compiti svolti al computer per chi ha difficoltà con la scrittura manuale, permettendo un’espressione più fluida del pensiero.
Quando la scuola adotta questi accorgimenti, gli studenti ADHD possono partecipare all’apprendimento in modo più sereno, riducendo la frustrazione e potenziando le proprie capacità.
L’obiettivo non è “correggere” il loro funzionamento, ma adattare il metodo di insegnamento per valorizzare il loro potenziale unico.
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