Come il decluttering può aiutare le persone ADHD

adhd e benefici del decluttering

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La tua casa è disordinata? E credi che questo peggiori il tuo ADHD?

Il decluttering, ovvero l’arte di eliminare il superfluo e organizzare gli spazi, può rappresentare un’ancora di salvezza per le persone con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD).

Questo disturbo neuropsichiatrico è caratterizzato da disattenzione, impulsività e, talvolta, iperattività, e può rendere la gestione della vita quotidiana estremamente difficile. L’accumulo di oggetti, il disordine e la mancanza di un sistema organizzativo efficiente possono aggravare ulteriormente i sintomi dell’ADHD, causando stress e ansia. In questo contesto, il decluttering non è solo un processo di pulizia fisica, ma una strategia terapeutica che può migliorare la qualità della vita di chi convive con l’ADHD.

In questo articolo capiremo quali sono i vantaggi e le strategie più efficaci per iniziare a fare decluttering del superfluo.

La connessione tra ADHD e disordine

Le persone con ADHD spesso lottano con l’organizzazione e la gestione del tempo. La tendenza a distrarsi facilmente può portare all’accumulo di oggetti non necessari e alla creazione di spazi disordinati. Questo disordine può diventare una fonte di distrazione, riducendo ulteriormente la capacità di concentrazione e aumentando i livelli di stress. Un ambiente caotico può sopraffare il sistema nervoso di una persona con ADHD, rendendo difficile focalizzarsi su compiti specifici e gestire le attività quotidiane. Inoltre, l’incapacità di trovare ciò di cui si ha bisogno in un ambiente disordinato può portare a frustrazione e a un senso di inefficacia, aggravando i sintomi del disturbo.

Il decluttering come strumento di gestione

Il decluttering può aiutare le persone con ADHD a creare un ambiente più gestibile, riducendo il numero di distrazioni e facilitando la gestione delle attività quotidiane. Organizzare gli spazi significa, infatti, creare una struttura che consente di sapere esattamente dove si trovano le cose, riducendo la frustrazione legata alla ricerca di oggetti smarriti. Inoltre, avere meno oggetti da gestire diminuisce il carico mentale, permettendo alle persone con ADHD di concentrarsi meglio sulle attività importanti.

Una delle chiavi del decluttering per le persone con ADHD è l’approccio graduale. Tentare di organizzare tutto in una volta può essere schiacciante e controproducente. Invece, suddividere il processo in piccoli passi rende il compito più gestibile. Ad esempio, si può iniziare con una singola stanza o persino con una singola area, come una scrivania o un armadio, e lavorare progressivamente fino a coprire l’intera casa.

Decluttering per persone con ADHD: creare una routine

Le routine sono fondamentali per chi ha l’ADHD, poiché aiutano a creare una struttura prevedibile che può alleviare l’ansia, migliorare la gestione del tempo e promuovere un senso di controllo sulla propria vita quotidiana. Integrare il decluttering in una routine quotidiana o settimanale non solo aiuta a mantenere l’ambiente ordinato, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e a creare uno spazio più funzionale e piacevole. Ad esempio, dedicare 15 minuti al giorno alla pulizia e all’organizzazione di una specifica area della casa, come il soggiorno o la camera da letto, può fare una grande differenza nel lungo termine, migliorando la qualità della vita e rendendo gli spazi più vivibili e armoniosi.

Decluttering per persone con ADHD: utilizzare contenitori e etichette

L’uso di contenitori per categorizzare e conservare oggetti è un altro approccio efficace. Per una persona con ADHD, sapere esattamente dove mettere le cose è essenziale per evitare che il disordine si accumuli. Contenitori trasparenti, scaffali aperti e cassetti etichettati possono aiutare a identificare rapidamente dove si trovano gli oggetti e a ridurre il tempo speso a cercarli. Inoltre, un sistema ben etichettato aiuta a mantenere la coerenza nel lungo periodo, poiché ogni oggetto ha un posto definito.

Decluttering per persone con ADHD: ridurre al minimo

Uno dei principi fondamentali del decluttering è ridurre la quantità di oggetti che si possiede. Per le persone con ADHD, meno oggetti significano meno distrazioni e meno decisioni da prendere su dove mettere le cose. Quando si intraprende il decluttering, è utile chiedersi se un oggetto è davvero necessario o se porta valore alla propria vita. Se la risposta è no, potrebbe essere il momento di donarlo, venderlo o buttarlo via.

Decluttering per persone con ADHD: implementare sistemi visivi

Le persone con ADHD spesso traggono beneficio da sistemi visivi di organizzazione. Questo potrebbe includere calendari, liste di cose da fare e bacheche che tengono traccia delle attività quotidiane. Questi strumenti visivi possono aiutare a ricordare compiti importanti e a mantenere la concentrazione su ciò che è veramente necessario. Inoltre, visualizzare i progressi fatti durante il decluttering può fornire un senso di realizzazione, che è particolarmente motivante per chi lotta con l’ADHD.

I benefici psicologici del decluttering per persone ADHD

Oltre ai benefici pratici, il decluttering può avere un impatto significativo sul benessere psicologico delle persone con ADHD. Vivere in un ambiente ordinato e organizzato può ridurre l’ansia e migliorare l’umore. Inoltre, la riduzione del disordine fisico può aiutare a ridurre il disordine mentale, migliorando la chiarezza e la capacità di concentrazione.

Un ambiente organizzato può anche favorire il rilassamento, rendendo più facile per le persone con ADHD trovare momenti di calma. Questo è particolarmente importante poiché la gestione dello stress è cruciale per chi convive con questo disturbo. Inoltre, completare con successo un progetto di decluttering può aumentare l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità, poiché dimostra la capacità di portare a termine compiti complessi.

Ordine mentale: il colloquio gratuito di GAM Medical

Sebbene il decluttering possa essere estremamente utile, è importante riconoscere che non è una soluzione unica per la gestione dell’ADHD. Può essere parte di un approccio integrato che include anche la terapia comportamentale, la gestione del tempo, l’uso di strumenti organizzativi e, in alcuni casi, la terapia farmacologica. La combinazione di questi approcci può fornire un supporto completo e aiutare le persone con ADHD a vivere una vita più equilibrata e soddisfacente.

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Fonti: 

  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33782251

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