In quanto tempo si vedono i primi risultati della psicoterapia?

Tempo di lettura: 5 minuti

risultati psicoterapia

La psicoterapia è un percorso che molte persone intraprendono quando vivono un momento di difficoltà emotiva, relazionale o personale, comprendere in quanto tempo si vedono i primi miglioramenti è una domanda comune, soprattutto perché ogni individuo sperimenta tempi e ritmi diversi. Non esiste infatti una tempistica universale, ma alcuni aspetti possono aiutare a capire come funziona il processo e cosa aspettarsi nelle prime fasi.

In questo articolo parleremo di come si struttura la psicoterapia, di quanto può durare un percorso, di quando di solito iniziano a comparire i primi risultati e del perché talvolta, all’inizio, si ha l’impressione di non migliorare.

Come funziona la psicoterapia e perché i risultati sono graduali

Per comprendere in quanto tempo si vedono i primi risultati della psicoterapia è utile capire cosa accade nelle sedute

Il percorso terapeutico è uno spazio protetto in cui una persona può raccontarsi, analizzare ciò che prova, individuare schemi di pensiero e comportamenti ripetitivi e imparare nuovi modi di affrontare difficoltà e stress, i risultati non compaiono subito perché la terapia è un processo che richiede tempo, fiducia e continuità.

Nelle prime sedute si costruisce l’alleanza terapeutica, cioè il rapporto di fiducia tra il professionista del benessere mentale e la persona, è una fase fondamentale perché permette di sentirsi compresi e sicuri nel condividere aspetti personali. 

Successivamente si inizia a lavorare sui temi principali: emozioni difficili, pensieri ricorrenti, comportamenti che generano malessere, dinamiche relazionali o abitudini radicate.

È normale che i risultati non siano immediati, il percorso infatti prevede un cambiamento che spesso coinvolge più livelli:

  • Conoscenza delle proprie emozioni;
  • Consapevolezza di pensieri e schemi ricorrenti;
  • Modifica delle abitudini quotidiane;
  • Gestione di stress e conflitti;
  • Sviluppo di nuove competenze relazionali ed emotive.

Questi aspetti necessitano di tempo per essere compresi e integrati nella vita di tutti i giorni, per questo motivo, anche quando la terapia funziona, i primi segnali di miglioramento possono essere graduali.

Quanto dura in generale una terapia e da cosa dipende la sua durata

Per capire in quanto tempo si vedono i primi risultati della psicoterapia è utile ricordare che non esiste una durata standard valida per tutti, ogni percorso è unico e dipende da diversi elementi. La durata varia in base a diversi fattori, tra cui:

  • La complessità del problema;
  • La presenza di difficoltà radicate da molto tempo;
  • Lo stile di vita e il livello di stress;
  • La frequenza delle sedute;
  • La motivazione e la continuità nel percorso;
  • Le modalità della persona di elaborare emozioni e cambiamenti.

In alcune situazioni può essere sufficiente che il terapeuta crei un percorso mirato e breve, ad esempio per gestire un cambiamento importante o difficoltà circoscritte. In altri casi può essere utile un percorso più approfondito, soprattutto quando il disagio è presente da anni o coinvolge più aspetti della vita.

Qualunque sia la durata, ciò che conta è la costanza: la regolarità delle sedute contribuisce in modo significativo a vedere i primi risultati.

Dopo quanto si vedono i primi risultati della psicoterapia

Sapere in quanto tempo si vedono i primi risultati della psicoterapia è una delle domande più frequenti, anche in questo caso non esiste una tempistica fissa, ma si possono percepire piccoli cambiamenti nelle prime settimane o nei primi mesi, come sentirsi meno sopraffatti, avere momenti di maggiore lucidità, comprendere meglio cosa accade nelle proprie emozioni o acquisire la capacità di fermarsi prima di reagire impulsivamente.

Tuttavia, la comparsa dei risultati dipende da diversi fattori:

  • La frequenza delle sedute: Lo studio del 2019 “Lower versus higher frequency of sessions in starting outpatient mental health care and the risk of a chronic course; a naturalistic cohort study” evidenzia che una maggiore frequenza all’inizio del percorso può favorire un andamento più stabile nel tempo, portando anche alla diminuzione generale della durata del trattamento e dei costi sostenuti.
  • Il tipo di difficoltà affrontata: Adhd, autismo, ansia, depressione o bisogno generale di supporto, ognuna di queste situazioni richiede un aiuto specifico
  • Lo stile terapeutico utilizzato;
  • La predisposizione personale al cambiamento;
  • Le influenze esterne.

È importante ricordare che il miglioramento non è sempre lineare: ci possono essere momenti di crescita alternati a fasi in cui si percepisce una lieve stasi. Anche questo fa parte del percorso, perché lo psicoterapeuta lavora sia sull’immediato che sulle strutture più profonde del modo di pensare e sentire. 

Lo studio del 2024 “Dose-response relationship in cognitive behavioral therapy for depression: A nonlinear metaregression analysis” ha sottolineato come la continuità nel percorso e il numero di sedute svolte siano elementi che influenzano in modo significativo l’andamento dei miglioramenti con alcune terapie, come per la depressione.

Perché nel primo periodo di psicoterapia può sembrare di non star migliorando

Un tema importante, quando si parla di in quanto tempo si vedono i primi risultati della psicoterapia, riguarda la sensazione di non star facendo progressi nelle prime settimane. Questo accade più spesso di quanto si pensi e ci sono diversi motivi che portano a questa impressione:

Nelle prime sedute si porta alla luce ciò che crea disagio, e questo può risultare faticoso

si inizia a parlare di aspetti privati o dolorosi, che richiedono tempo per essere elaborati,

alcuni cambiamenti richiedono continuità per diventare stabili, la persona può essere impaziente perché desidera sentirsi meglio nel minor tempo possibile e il miglioramento avviene spesso in modo graduale, quindi, qualcuno potrebbe pensare che lo psicoterapeuta non lo stia aiutando davvero.

All’inizio è normale sentire più emozioni del solito, fare nuove domande su se stessi e notare aspetti che prima si evitavano, questo non è un segno di peggioramento, ma spesso indica che il percorso sta iniziando a lavorare.

Con il tempo si dovrebbe iniziare a percepire maggiore chiarezza, più capacità di gestire i momenti difficili e un incremento del benessere psicofisico. 

La psicoterapia infatti non elimina i problemi dall’oggi al domani, ma permette di affrontarli con strumenti più adeguati e con una maggiore consapevolezza.

dopo quanto funziona la psicoterapia?
dopo quanto funziona la psicoterapia?

I risultati della psicoterapia: perché sono variabili e come orientarsi

Quando si parla di in quanto tempo si vedono i primi risultati della psicoterapia, è fondamentale ricordare che ogni percorso è unico. I miglioramenti variano da persona a persona e dipendono da molti elementi legati alla storia individuale, agli obiettivi e alle modalità con cui si affronta il cambiamento.

La psicoterapia non promette risultati immediati, ma offre un cammino che può portare benefici significativi: maggiore serenità emotiva, migliori relazioni, più capacità di gestire lo stress e maggiore comprensione di sé. 

Per intraprendere un percorso efficace è importante rivolgersi a professionisti della salute della mente qualificati, che possano orientare la persona verso il tipo di terapia più adatto e accompagnarla con continuità e competenza.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC6657162/
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38829329/

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Psichiatra ADHD Gincarlo Giupponi

Supervisione scientifica:
Questo articolo è stato revisionato dal Dott. Giancarlo Giupponi, psichiatra e psicoterapeuta, vicedirettore del Servizio Psichiatrico di Bolzano e presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria. Oltre a garantire l’accuratezza clinica dei contenuti, il Dott. Giupponi supervisiona la selezione dei test e dei questionari disponibili sul sito, verificandone la conformità agli standard scientifici internazionali (DSM-5, OMS, strumenti clinicamente validati).
Scopo del contenuto: divulgativo, non diagnostico.

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