La FOMO sul lavoro non è altro che la cosiddetta “Fear of Missing Out” trasferita al contesto professionale.
Abbiamo parlato più volte di FOMO negli articoli del nostro blog, affrontando il tema della FOMO sia in generale, sia in relazione a condizioni specifiche, come ad esempio l’ADHD, con cui spesso coesiste; tuttavia, in questo caso, ci concentriamo esclusivamente sulla FOMO in ambito lavorativo.
Si tratta di una condizione psicologica caratterizzata da una sensazione costante e pervasiva di ansia o preoccupazione legata al timore di essere esclusi da informazioni, aggiornamenti o opportunità rilevanti all’interno del proprio ambiente lavorativo.
In altre parole, chi vive questa situazione teme continuamente di rimanere indietro rispetto agli altri colleghi o di perdere occasioni importanti per la propria carriera.
Nel corso di questo articolo presenteremo le caratteristiche della FOMO lavorativa, nonché le sue conseguenze.
Caratteristiche della FOMO sul Lavoro
Come già accennato, la FOMO sul lavoro presenta le caratteristiche tipiche della FOMO ma applicate al contesto lavorativo.
Alcune delle sue manifestazioni principali includono:
- Ansia costante di essere esclusi da comunicazioni e aggiornamenti importanti: la FOMO sul lavoro è caratterizzata da una preoccupazione frequente e intensa che porta il lavoratore a temere continuamente di essere escluso da comunicazioni rilevanti, aggiornamenti significativi o informazioni strategiche diffuse dai colleghi, dai superiori o dall’organizzazione stessa. Tale ansia nasce dall’idea ricorrente che gli altri stiano condividendo qualcosa di fondamentale senza che la persona ne venga informata tempestivamente.
- Percezione di essere sempre indietro rispetto ai colleghi: una caratteristica centrale della FOMO è la convinzione costante e radicata di trovarsi in una posizione di svantaggio rispetto agli altri colleghi, come se si stesse perdendo costantemente terreno sul piano professionale, informativo o relazionale. Chi ne soffre avverte spesso la sensazione di essere indietro, meno aggiornato o meno preparato rispetto agli altri, indipendentemente dalla realtà effettiva.
- Monitoraggio continuo e mentale delle attività svolte dai colleghi: chi sperimenta la FOMO tende a mantenere una sorta di osservazione mentale permanente su ciò che fanno gli altri colleghi, cosa stanno realizzando, i progetti ai quali partecipano e i riconoscimenti che ricevono. Tale monitoraggio non è necessariamente accompagnato da azioni concrete ma rappresenta una sorta di stato mentale costante in cui si avverte la necessità implicita di sapere continuamente ciò che accade intorno a sé.
- Preoccupazione eccessiva per le opportunità potenzialmente mancate: una delle manifestazioni essenziali della FOMO sul lavoro è il continuo timore di perdere opportunità importanti o potenzialmente decisive per la propria carriera o crescita professionale. Questa preoccupazione non riguarda solo eventi concreti ma anche possibilità astratte che, nella percezione della persona, potrebbero trasformarsi in occasioni decisive a cui non sta partecipando.
- Necessità continua e intensa di ricevere feedback e rassicurazioni: la FOMO si caratterizza anche per una necessità quasi incessante e intensa di ricevere rassicurazioni, feedback o conferme da colleghi o superiori. Si tratta di un bisogno mentale costante di essere certi di stare agendo correttamente, di non essersi persi dettagli cruciali, e di essere pienamente coinvolti nelle dinamiche aziendali.
- Paura anticipatoria di esclusione da riunioni, incontri e decisioni: la FOMO è segnata inoltre da una paura anticipatoria e ricorrente che la persona sperimenta pensando di essere esclusa da incontri, riunioni, discussioni o decisioni che possano avere un impatto significativo sulla propria posizione o sul proprio lavoro. Questa paura non si basa necessariamente su esperienze concrete ma su una percezione diffusa e preventiva di possibile esclusione.
- Percezione distorta della rilevanza di ogni evento lavorativo: una caratteristica tipica della FOMO lavorativa è quella di attribuire in modo esagerato rilevanza e importanza a ogni evento, incontro o informazione di cui non si è a conoscenza o cui non si sta partecipando direttamente. Nella mente di chi vive questa condizione, ogni dettaglio o situazione assume una valenza eccessiva rispetto alla sua reale portata professionale.
- Sensazione persistente di dover dimostrare la propria presenza: una ulteriore caratteristica della FOMO lavorativa è la sensazione costante, spesso implicita, che sia necessario dimostrare continuamente la propria presenza mentale e partecipazione professionale per essere sicuri di non essere dimenticati o marginalizzati. Tale sensazione non riguarda tanto i comportamenti quanto una percezione interna che si accompagna alla preoccupazione di risultare irrilevanti agli occhi di colleghi e superiori.
Atteggiamenti di chi sperimenta la FOMO sul Lavoro
Chi sperimenta la FOMO sul lavoro tende a mettere in atto, più o meno consapevolmente, alcuni atteggiamenti e comportamenti specifici che derivano direttamente dalla paura di essere esclusi, perdere informazioni importanti o rimanere indietro rispetto ai colleghi.
Questi comportamenti, seppure diversi tra loro, hanno in comune l’intento di rassicurare la persona e ridurre temporaneamente l’ansia legata alla percezione di esclusione e marginalizzazione lavorativa.
Alcuni tra gli atteggiamenti e comportamenti più tipici sono ad esempio:
- Difficoltà a dire di no agli inviti, alle riunioni e agli eventi opzionali: chi soffre di FOMO sul lavoro tende a manifestare una marcata difficoltà nel declinare inviti e partecipazioni a incontri, riunioni, eventi o attività aziendali, anche quando chiaramente opzionali. Questa difficoltà nasce dalla paura di perdere occasioni importanti per la propria carriera, di essere dimenticati, esclusi, o semplicemente di non venire a conoscenza di informazioni rilevanti. Pertanto, spesso chi manifesta questo atteggiamento tende a partecipare ad ogni tipo di incontro o evento, anche se secondario o marginale per il proprio ruolo. L’accettazione automatica degli inviti diventa così un’abitudine quasi compulsiva, guidata più dalla paura e dall’ansia di perdere qualcosa piuttosto che da un reale interesse o necessità lavorativa. Questo atteggiamento si traduce in una gestione inefficiente del tempo, poiché si dedicano energie e risorse a eventi spesso di scarso valore, al solo scopo di sentirsi integrati e presenti.
- Tendenza a essere sempre presenti sul lavoro: un altro comportamento tipico di chi soffre di FOMO in ambito lavorativo è quello di sforzarsi di essere sempre presente fisicamente o virtualmente, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche o psicologiche. La persona può sentirsi spinta a lavorare anche quando è malata, stanca o fortemente stressata, pur di non correre il rischio percepito di essere tagliata fuori dalle attività aziendali quotidiane, dalle comunicazioni rilevanti o dalle decisioni che potrebbero influenzare la sua posizione o carriera. Questo atteggiamento porta spesso alla trascuratezza del proprio benessere personale e della propria salute fisica e mentale, diventando un comportamento abituale e automatico, quasi inevitabile per la persona, la quale considera la presenza costante come un dovere necessario per evitare esclusioni involontarie.
- Bisogno costante di essere reperibili e raggiungibili: la necessità di essere costantemente reperibili e disponibili è uno dei comportamenti più comuni derivanti dalla FOMO lavorativa. Chi vive questa paura tende a rendersi disponibile a ogni ora del giorno e della notte, anche durante periodi di riposo o ferie, rispondendo immediatamente a messaggi, email o chiamate aziendali. Questa reperibilità continua è motivata dalla percezione che, se non si risponde subito o non si dimostra continuamente la propria disponibilità, si possa perdere un’opportunità cruciale o risultare meno impegnati rispetto ai colleghi. Pertanto, la persona cerca di trasmettere agli altri l’immagine di una disponibilità costante, al fine di rassicurare se stessa e di diminuire il senso di ansia associato al timore di esclusione o marginalizzazione.
- Controllo ossessivo degli strumenti digitali e delle piattaforme di comunicazione interna: un altro atteggiamento fortemente indicativo della FOMO sul lavoro è il comportamento di monitoraggio continuo e ossessivo delle piattaforme digitali utilizzate dall’azienda per la comunicazione interna. Questa modalità comportamentale si manifesta nella frequente consultazione delle email, dei messaggi istantanei, dei gruppi aziendali e dei sistemi di collaborazione interna, anche quando non sono previste attività urgenti. Il controllo compulsivo delle notifiche e degli aggiornamenti diventa così un’abitudine automatica, adottata nel tentativo di ridurre il disagio mentale generato dalla paura costante di perdere informazioni cruciali. Spesso questo comportamento si estende oltre l’orario lavorativo e interferisce con momenti di riposo, svago o relazioni personali, riflettendo un tentativo costante di rassicurarsi che nulla di importante stia sfuggendo al proprio controllo o attenzione.
Questi comportamenti, sebbene messi in atto con lo scopo di alleviare l’ansia generata dalla paura di esclusione, finiscono per caratterizzare in modo significativo l’esperienza quotidiana di chi soffre di FOMO in ambito lavorativo, contribuendo a mantenere attivo e persistente il circolo vizioso della preoccupazione e della paura.
Conseguenze della FOMO sul lavoro
Viene da sé che la FOMO sul lavoro possa determinare conseguenze importanti nella vita delle persone che ne soffrono, proprio perché si tratta di una condizione emotiva che alimenta atteggiamenti e comportamenti altamente pervasivi.
Questi comportamenti, infatti, tendono progressivamente a invadere ogni ambito della vita quotidiana, arrivando inevitabilmente a inquinare la sfera privata e personale.
Di conseguenza, la vita personale diventa sempre più subordinata alle esigenze lavorative.
Il rischio principale, oltre a quello evidente di vivere costantemente in uno stato d’ansia e tensione psicologica, è quello di sviluppare stress cronico e arrivare gradualmente al burnout, ovvero uno stato di completo esaurimento emotivo, fisico e mentale.
Ciò accade perché la persona che vive questa condizione si trova a essere talmente presente, reperibile e onnipresente sul lavoro da perdere completamente il controllo sui ritmi naturali della propria vita, mettendo a rischio la propria salute fisica, mentale e relazionale.
Se ti riconosci in questo articolo e pensi di soffrire, per così dire, di FOMO sul lavoro, sei sicuramente nel posto giusto.
Questo approfondimento, infatti, è stato scritto dai professionisti della clinica GAM-Medical, struttura specializzata nel trattamento dello stress e del burnout che offre un supporto psicologico qualificato e, quando necessario, anche un intervento di tipo psichiatrico per soggetti che vivono condizioni di forte stress lavorativo.
Se, tuttavia, pur riconoscendoti nella descrizione della FOMO, ritieni di non essere ancora arrivato a sperimentare vere e proprie situazioni di stress o burnout conclamato, tieni presente che potresti non esserne troppo lontano. (Intanto, se vuoi, clicca su questo link per fare un primo test di autovalutazione per lo stress e il burnout)
Riconoscere per tempo la presenza di FOMO sul lavoro significa poter intervenire tempestivamente per prevenire che una condizione gestibile si trasformi in qualcosa di più grave e comprometta significativamente la tua salute fisica e mentale.
In quest’ottica, GAM-Medical può aiutarti a riconoscere con chiarezza la tua situazione personale e a intervenire in maniera efficace, prima che la FOMO si trasformi inevitabilmente in stress cronico o in burnout conclamato.