Le esperienze traumatiche infantili possono fortemente influenzare lo stile di attaccamento con le proprie figure di riferimento e i Modelli Operativi interni.
Si tratta di due concetti psicologici fondamentali:
- lo stile di attaccamento descrive il modo in cui impariamo a relazionarci agli altri in base alla disponibilità emotiva dei caregiver,
- Modelli Operativi Interni (MOI) sono le rappresentazioni profonde e spesso inconsapevoli che sviluppiamo su noi stessi, sugli altri e su come funzionano le relazioni.
Quando un trauma avviene nei primi anni di vita, un periodo in cui la mente non ha ancora sviluppato pienamente le capacità di regolazione emotiva e di significazione degli eventi, il suo impatto può essere particolarmente profondo.
Il trauma psicologico può insorgere a qualsiasi età. Anche il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) non è limitato all’età adulta: può emergere nell’infanzia, nell’adolescenza o manifestarsi molti anni dopo l’evento traumatico.
Tuttavia, quando il trauma viene vissuto durante l’infanzia, l’esperienza ha una qualità diversa: si imprime in una mente ancora in formazione, priva degli strumenti emotivi e cognitivi per comprenderlo, integrarlo o difendersene.
Perché il trauma infantile è così difficile da elaborare?
Sebbene le esperienze infantili siano particolarmente incisive, è importante chiarire un concetto clinico fondamentale:
Il trauma può avvenire a qualunque età, e il Disturbo Post-Traumatico da Stress può emergere o riemergere in qualunque fase di vita.
Ciò significa che anche un trauma avvenuto nell’età adulta può compromettere il funzionamento psicologico, relazionale ed emotivo. Tuttavia, l’impatto del trauma precoce è spesso più complesso da elaborare in terapia per due ragioni:
- si radica in un livello molto profondo e precoce del sé;
- spesso è associato a relazioni primarie problematiche o non protettive.
Alcune esperienze, come l’abuso grave, il maltrattamento o la trascuratezza, sono sempre traumatiche, indipendentemente dall’età. Ma quando avvengono nell’infanzia lasciano ferite ancora più difficili da integrare perché la struttura psichica non è ancora formata per contenerle.
In particolare:
1. La mente che ospita il trauma è infantile e non ha ancora una struttura emotiva consolidata
Il bambino non possiede ancora:
- capacità mature di autoregolazione;
- strumenti cognitivi per dare senso all’esperienza;
- stabilità emotiva;
- una narrazione interna coerente;
- un senso di sé solido.
Quando accade qualcosa di traumatico, l’esperienza non può essere “contenuta”: viene vissuta in modo crudo, totale, senza filtri protettivi.
2. Il bambino dipende totalmente dagli adulti
L’adulto traumatizzato può cercare distanza, autonomia o aiuto esterno. Il bambino no.
Dipende proprio da coloro che, talvolta, rappresentano la fonte del trauma. Questo produce un conflitto interno devastante:
“Ho bisogno di te per sopravvivere, ma sei tu a farmi del male.”
Questa è una delle radici dello stile di attaccamento disorganizzato, come vedremo più avanti.
3. Il trauma si imprime nella struttura psichica in formazione
Le esperienze precoci diventano la base:
- dell’immagine di sé
- dell’immagine dell’altro
- del modello interno delle relazioni
- della capacità di fidarsi
- della capacità di gestire le emozioni.
Un trauma che avviene in questa fase può quindi alterare profondamente il modo in cui la persona si percepirà, amerà, relazionerà e reagirà allo stress anche in età adulta.
Che cos’è lo stile di attaccamento?
Lo stile di attaccamento è il modo in cui un bambino impara a relazionarsi con le proprie figure di riferimento (solitamente i genitori o caregiver primari).
È il risultato dell’interazione tra:
- il temperamento del bambino
- la sensibilità e disponibilità emotiva del caregiver
- le esperienze relazionali precoci.
Nel corso del tempo, queste interazioni portano alla formazione di veri e propri modelli operativi interni: schemi attraverso cui il bambino (e poi l’adulto) si aspetta che gli altri si comportino con lui e come lui deve comportarsi con loro.
L’attaccamento può essere:
- sicuro
- insicuro evitante
- insicuro ambivalente
- disorganizzato / disorientato (associato più spesso a traumi e abusi).
Le esperienze traumatiche possono condurre con facilità alla formazione di uno stile di attaccamento insicuro.
Traumi legati alla trascuratezza → Attaccamento Evitante
Il bambino impara che i propri bisogni non verranno accolti, quindi tende a inibire sia l’espressione delle emozioni che la richiesta di aiuto.
Traumi legati alla imprevedibilità → Attaccamento Ambivalente
Se il caregiver è a volte presente e a volte assente, il bambino impara a intensificare le proprie richieste e a vivere nell’ansia continua.
Abuso, violenza, genitori spaventati/spaventanti → Attaccamento Disorganizzato
Questa è la forma più direttamente collegata al trauma grave:
- abuso fisico
- abuso sessuale
- esposizione alla violenza
- genitori con gravi disturbi psichiatrici
- trascuratezza cronica
- minacce reali.
Il bambino non può prevedere o comprendere il comportamento dei caregiver.
Non è in grado di proteggere sé stesso, fuggire o chiedere aiuto.
L’attaccamento disorganizzato è la modalità più frequentemente osservata nei bambini vittime di abuso o maltrattamento.
Attaccamento Disorganizzato / Disorientato: l’attaccamento tipico dei bambini che hanno subito gravi traumi
È la forma più complessa e spesso la più direttamente collegata a esperienze traumatiche infantili.
Si sviluppa quando il caregiver è:
- spaventante
- spaventato
- maltrattante
- abusante
- imprevedibile in modo estremo
- trascurante in forma grave.
Il bambino vive una contraddizione insanabile:
“Ho bisogno di te per sopravvivere, ma tu sei la mia fonte di paura.”
Questo crea un cortocircuito interno, una mancanza di una strategia coerente per affrontare lo stress, generando comportamenti:
- caotici
- apparentemente contraddittori
- dissociativi
- disorganizzati.
Da adulto, questo stile è correlato a:
- trauma complesso
- problemi di regolazione emotiva
- dissociazione
- difficoltà relazionali profonde
- problemi nell’identità e nell’autostima.
Implicazioni cliniche di un attaccamento traumatico in età adulta
Gli adulti che hanno vissuto traumi infantili e sviluppato stili di attaccamento insicuri possono sperimentare:
- difficoltà nella regolazione emotiva
- bassa autostima
- paura dell’abbandono o dell’intimità
- difficoltà a fidarsi
- relazioni instabili o ansiose
- ricerca di controllo o evitamento estremo
- sintomi dissociativi
- vulnerabilità al PTSD o al trauma complesso
- difficoltà nella gestione dello stress
- bisogno intenso di approvazione
- sensazioni croniche di vuoto, confusione, inadeguatezza.
Questi pattern rappresentano adattamenti sopravvissuti al trauma. Sono strategie che hanno permesso al bambino di affrontare un ambiente insicuro che si estendono temporalmente nella vita e che, spesso, lo accompagnano fino all’età adulta.
Come ricostruire un attaccamento sicuro in età adulta dopo esperienze traumatiche?
Nella nostra clinica specializzata in disturbo post-traumatico da stress e traumi, la clinica GAM-Medical, siamo profondamente consapevoli di quanto le esperienze traumatiche infantili possano aver contribuito allo sviluppo di stili di attaccamento insicuri, o addirittura disorganizzati/disorientati, e di come questi, attraverso i Modelli Operativi Interni, influenzino profondamente le relazioni future.
Per questo motivo, nei percorsi terapeutici utilizziamo anche strumenti specifici per la valutazione dell’attaccamento in età adulta, come l’Adult Attachment Interview, che ci permette di comprendere più a fondo la storia relazionale e il funzionamento interno della persona.
Parallelamente, lavoriamo sulla ricostruzione di una narrativa di sé coerente e integrata, e sullo sviluppo di un legame di attaccamento sicuro all’interno della relazione terapeutica, affinché il paziente possa sperimentare nuovi modi di stare in relazione con sé stesso e con gli altri.



