Disgusto visivo per alcuni alimenti: DCA e repulsione alimentare

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Disgusto visivo per alcuni alimenti: DCA e repulsione alimentare

Quante volte ti è capitato di sentire un forte senso di disgusto semplicemente osservando alcuni alimenti?

Occhio, non parliamo di capricci o di preferenze alimentari, ma di una vera e propria reazione viscerale che ti impedisce persino di restare a tavola se qualcuno sta mangiando quei cibi.

Se ti riconosci in questa descrizione, potresti far parte delle tante persone che convivono quotidianamente con un disturbo alimentare senza esserne consapevoli.

Il disgusto verso specifici alimenti è più di una semplice avversione: è una manifestazione comune in chi soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).

In questo articolo approfondiremo cos’è il disgusto, come si manifesta, e perché potrebbe essere un campanello d’allarme importante per un problema più serio.

Cos’è il disgusto?

Il disgusto è una delle emozioni fondamentali e universali dell’essere umano, evolutivamente progettata per proteggerci da ciò che percepiamo come nocivo o pericoloso per la salute.

È una reazione fisica e psicologica immediata che coinvolge diversi livelli: viscerale, sensoriale e cognitivo.

A livello fisiologico, il disgusto provoca nausea, battito accelerato, sudorazione, e a volte perfino vomito mentre a livello emotivo, il disgusto crea repulsione e desiderio immediato di allontanarsi dalla fonte percepita come disgustosa.

Questa emozione è strettamente connessa al nostro istinto di sopravvivenza: è naturale provare disgusto verso alimenti contaminati, tossici o andati a male.

Tuttavia, quando questo disgusto diventa eccessivamente forte e si manifesta anche in assenza di reali minacce, potrebbe trattarsi di qualcosa di più complesso.

Infatti, il disgusto patologico, ossia una repulsione persistente e invalidante verso determinati cibi, è spesso associato a condizioni psicologiche e psichiatriche.

Non tutti sanno che, nei disturbi alimentari, il disgusto rappresenta un sintomo comune e invalidante che influenza pesantemente la qualità della vita quotidiana.

Il disgusto nei Disturbi del Comportamento Alimentare

Nei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (ex. DCA) il disgusto rappresenta una delle emozioni più frequenti, complesse e invalidanti.

Basti pensare banalmente alla sensazione negativa rivolta direttamente al proprio corpo o parti di esso.

Le persone che soffrono di anoressia, bulimia o disturbi alimentari restrittivi provano spesso un’intensa repulsione verso la propria immagine corporea, percependo se stesse come deformi, sproporzionate o moralmente ripugnanti.

Questo disgusto corporeo genera un forte senso di vergogna e auto-disprezzo che alimenta comportamenti dannosi come la restrizione calorica estrema, il vomito autoindotto o l’eccessiva attività fisica, considerati modi per “ripulire” o correggere il corpo percepito come disgustoso.

Il disgusto verso sé stessi diventa dunque un elemento centrale del disturbo, rafforzando la negatività con cui la persona percepisce ogni aspetto della propria esistenza, compresa la relazione con il cibo.

Altro elemento di disgusto, spesso, diventa il cibo e, alle volte, questo disgusto emerge anche solo alla vista di certi alimenti.

Questo disgusto patologico può assumere varie forme, tutte interconnesse e spesso simultanee:

  • Disgusto visivo: chi convive con un disturbo alimentare può sviluppare un’intensa sensazione di disgusto scatenata esclusivamente dall’aspetto visivo di alcuni alimenti. La vista di cibi particolari, infatti, genera in loro emozioni di repulsione immediata e incontrollabile. Questo disgusto può manifestarsi verso alimenti specifici che vengono percepiti come disgustosi per colore, forma o consistenza visiva. Ad esempio, un alimento troppo grasso, unto o dall’aspetto viscoso, come creme, formaggi filanti o carni particolarmente grasse, può provocare repulsione immediata al punto da indurre la persona a distogliere lo sguardo, allontanarsi dalla tavola o addirittura provare nausea e attacchi d’ansia. Questo sintomo può essere così invalidante da impedire alle persone di partecipare a situazioni sociali comuni, come pranzi familiari o incontri con amici, poiché la presenza visiva di questi alimenti diventa insostenibile dal punto di vista emotivo e fisico.
  • Disgusto olfattivo e gustativo: molti pazienti con DCA vivono anche una forma di disgusto particolarmente intensa legata all’olfatto e al gusto degli alimenti. L’odore di alcuni cibi, come carne, pesce, latticini o alimenti fritti e grassi, può scatenare forti reazioni fisiologiche come nausea, vomito o attacchi d’ansia. Anche il gusto di certi alimenti può diventare una vera e propria ossessione negativa: sapori che una volta erano piacevoli o neutrali possono trasformarsi improvvisamente in disgustosi e insopportabili, amplificati dalle emozioni negative legate al disturbo. Questo tipo di disgusto altera profondamente la relazione con il cibo, creando situazioni estremamente problematiche in cui persino alimentarsi diventa traumatico e doloroso, portando frequentemente all’isolamento sociale e a forti restrizioni alimentari.
  • Disgusto comportamentale: un’altra forma particolarmente insidiosa di disgusto nei disturbi alimentari riguarda l’atto stesso di mangiare. Alcuni pazienti con DCA sviluppano un’avversione profonda e incontrollabile verso il comportamento alimentare, cioè verso la masticazione, la deglutizione e tutte le sensazioni fisiche collegate al processo del mangiare. In questi casi non è necessariamente l’alimento in sé a provocare la repulsione, quanto la sensazione di avere qualcosa in bocca, il movimento mandibolare, la percezione di ingoiare cibo solido o liquido, percepiti come invasivi, sgradevoli e angoscianti. Questo disgusto comportamentale può evolvere in una vera e propria fobia dell’alimentazione, causando ansia e senso di soffocamento e inducendo il soggetto a comportamenti estremi come sputare il cibo, masticare e poi rigettare, o evitare del tutto di alimentarsi. Una situazione del genere, senza supporto specialistico, può avere conseguenze gravissime per la salute fisica e psicologica dei pazienti.

Questa manifestazione molto spesso è sottovalutata da familiari e amici, spesso considerata erroneamente come un capriccio o una stranezza.

In realtà, questa reazione può essere un sintomo di un disturbo alimentare sottostante.

Se leggendo questo articolo ti sei riconosciuto, forse vale la pena fermarsi un attimo a riflettere sul perché provi così tanto disgusto nei confronti di certi alimenti, al punto da condizionare la tua vita sociale, i tuoi pasti e persino la possibilità di trovarti vicino a questi cibi senza sentirti male.

Certamente non tutti i casi di disgusto verso determinati alimenti corrispondono a un Disturbo del Comportamento Alimentare vero e proprio: spesso può trattarsi semplicemente di un problema di educazione alimentare, di una forma più o meno marcata di selettività o restrizione alimentare, o anche di sensibilità specifiche tipiche di condizioni neurodivergenti, come avviene frequentemente nei casi di autismo o ADHD.

Tuttavia, dato che il disgusto è un sintomo particolarmente frequente e significativo nei disturbi alimentari, approfondire questa reazione potrebbe essere importante per comprendere se dietro ad essa si cela qualcosa di più complesso e meritevole di attenzione clinica.

Proprio per questo, la clinica GAM-Medical, struttura specializzata nella diagnosi e nel trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare, mette a disposizione un’équipe multidisciplinare di professionisti della salute mentale, capaci di riconoscere e gestire anche le manifestazioni più sottili e meno evidenti dei DCA, comprese quelle situazioni “sotto-soglia”, ovvero quelle forme più sfumate e spesso ignorate del problema.

Inoltre, GAM-Medical è una realtà clinica che offre una competenza ampia e trasversale, occupandosi anche di altre condizioni frequentemente associate o concomitanti ai DCA, come l’ansia, la depressione e le neurodivergenze (autismo e ADHD).

Questa specializzazione estesa permette ai professionisti della clinica di analizzare in modo completo e approfondito tutte le possibili cause e connessioni dietro al tuo disgusto verso gli alimenti, guidandoti verso un percorso personalizzato e integrato, per recuperare serenità nel rapporto con il cibo e nella vita quotidiana.

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