Come essere un buon padre ADHD

adhd e paternità

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Sei ADHD e hai paure di non essere un buon padre?

Essere un padre è un compito impegnativo per chiunque, ma quando si ha l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività), le sfide possono moltiplicarsi. L’ADHD è un disturbo comportamentale comune che colpisce numerosi bambini a livello mondiale, e può persistere nell’età adulta. Gli adulti ADHD spesso sperimentano difficoltà significative in ambito accademico, lavorativo e sociale, il che può complicare ulteriormente il loro ruolo di genitori.

In questo articolo esploreremo le eventuali difficoltà relative alla paternità ADHD, come l’ADHD può avere influenza sui figli, e alcuni suggerimenti su come essere un buon padre ADHD

Le difficoltà della paternità ADHD

I padri ADHD possono avere difficoltà a mantenere l’attenzione, gestire l’impulsività e regolare le emozioni. Questi problemi possono interferire con la capacità di rispondere in modo coerente e supportivo ai bisogni emotivi e comportamentali dei propri figli. Inoltre, i padri ADHD possono sentirsi sopraffatti dalle responsabilità quotidiane della genitorialità, provando sentimenti di frustrazione e inadeguatezza.

Uno studio recente condotto da esperti dell’University of Pittsburgh e della Florida International University ha esaminato i comportamenti genitoriali dei padri ADHD e non, e ha rilevato che i padri ADHD, sebbene in grado di mettere in pratica comportamenti genitoriali positivi, riportano una minore probabilità di rispondere in maniera supportiva alle emozioni negative dei loro figli. Questo può creare un ciclo di reazioni negative che rende ancora più difficile gestire il comportamento dei propri bambini.

Come l’ADHD può avere influenza sui figli

L’ADHD ha una componente ereditaria significativa, il che significa che i figli di padri ADHD hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo. Lo studio ha mostrato che una percentuale maggiore dei figli del gruppo ADHD ha soddisfatto maggiormente i criteri per l’ADHD rispetto al gruppo di confronto, e il 60% dei figli del gruppo ADHD ha presentato sintomi clinicamente significativi (rispetto al 20% del gruppo di confronto). 

I figli di padri ADHD (circa il 67%, contro il 20% del gruppo di controllo) hanno riscontrato anche una maggiore propensione a problemi di regolazione comportamentale. Questi bambini, in particolare, potrebbero avere più difficoltà a seguire le regole, a gestire le emozioni e a interagire in modo positivo con gli altri. Inoltre, i figli dei padri ADHD hanno presentato anche un rischio maggiore di sviluppare disturbi comorbidi come il Disturbo Oppositivo Provocatorio (ODD) e il Disturbo della Condotta (CD).

È importante notare che i comportamenti genitoriali sono in grado di influenzare in modo significativo lo sviluppo emotivo e comportamentale dei bambini. I padri ADHD devono quindi essere particolarmente consapevoli del loro impatto sui figli e cercare strategie per gestire il proprio disturbo in modo da poter offrire un supporto adeguato.

Alcuni consigli per essere un buon padre ADHD

Essere un buon padre con ADHD richiede consapevolezza, impegno e l’adozione di strategie efficaci per gestire il disturbo e supportare i propri figli. Ecco alcuni consigli pratici. 

#1 Accetta e comprendi il tuo ADHD

Riconoscere e accettare il proprio ADHD è il primo passo per gestirlo efficacemente. Informarsi sul disturbo e capire come influisce su di te ti aiuterà a trovare le strategie giuste per affrontarlo; non solo ti permetterà di sviluppare una maggiore consapevolezza delle tue difficoltà, ma ti aiuterà anche a individuare i tuoi punti di forza. Ricorda che accettare il proprio ADHD non significa arrendersi alle sue sfide, ma piuttosto trovare modi per gestirle e superarle.

#2 Cerca supporto professionale

Non esitare a cercare l’aiuto di un professionista. La terapia comportamentale, la consulenza psicologica e, in alcuni casi, i farmaci, possono fare una grande differenza nella gestione dell’ADHD. Un professionista qualificato può aiutarti a sviluppare strategie personalizzate per migliorare la tua capacità di attenzione, ridurre l’impulsività e gestire meglio le tue emozioni. Inoltre, partecipare a gruppi di supporto per genitori ADHD può offrire un prezioso senso di comunità e condivisione di esperienze.

#3 Crea una routine strutturata

Le persone ADHD spesso beneficiano di una routine quotidiana strutturata. Stabilire orari fissi per le attività quotidiane può aiutarti a mantenere l’ordine e ridurre lo stress. Una routine prevedibile aiuta a minimizzare le distrazioni e a migliorare la concentrazione. Pianifica momenti specifici per le attività familiari, il tempo libero e i compiti domestici, e cerca di mantenere queste abitudini il più possibile. La coerenza e la prevedibilità sono elementi chiave per ridurre l’ansia e aumentare il senso di controllo.

Per scoprire come sviluppare una routine ottimale, leggi il nostro articolo “9 consigli per creare delle routine per la tua ADHD” sul blog di GAM Medical.

#4 Usa strumenti di organizzazione

Utilizza strumenti come agende, promemoria e liste di cose da fare per rimanere organizzato e concentrato. Questi strumenti possono aiutarti a gestire meglio il tempo e le responsabilità. Le app per smartphone e i calendari digitali possono essere particolarmente utili per tenere traccia degli impegni e delle scadenze. Inoltre, suddividere i compiti più grandi in piccoli passaggi gestibili può rendere le attività più affrontabili e meno opprimenti.

#5 Pratica la pazienza e la comprensione

Ricorda che i tuoi figli possono avere bisogno di tempo e pazienza per comprendere e adattarsi alle tue esigenze. Sii comprensivo verso di loro e verso te stesso. I bambini osservano e imparano dai comportamenti dei loro genitori, quindi mostrare pazienza e comprensione può insegnare loro l’importanza di questi valori. Non esitare a spiegare ai tuoi figli cosa significa vivere l’ADHD e come esso influisce su di te. Questo può aiutarli a sviluppare empatia e comprensione.

#6 Coinvolgi il partner

Se hai un partner, lavora insieme a lui o lei per creare un ambiente di supporto reciproco. La comunicazione aperta e il sostegno reciproco sono fondamentali per affrontare le sfide della genitorialità ADHD. Discutere delle difficoltà che incontri e trovare soluzioni comuni può rafforzare il legame di coppia e migliorare l’efficacia delle vostre strategie genitoriali. Ricorda che il supporto del partner può alleviare il carico emotivo e pratico, rendendo la gestione dell’ADHD meno gravosa.

#7 Sii un modello positivo

I tuoi figli osservano e imparano dai tuoi comportamenti. Cerca di essere un modello positivo, mostrando loro come affrontare le sfide e gestire le emozioni in modo sano. Dimostra come gestire lo stress, risolvere i problemi e mantenere un atteggiamento positivo anche di fronte alle difficoltà. Insegna ai tuoi figli l’importanza della resilienza e della perseveranza. Mostra loro che, nonostante le difficoltà legate all’ADHD, è possibile raggiungere i propri obiettivi con determinazione e supporto adeguato.

Il colloquio gratuito di GAM Medical come primo step

Se sei un padre ADHD e desideri migliorare le tue abilità genitoriali, considerare un colloquio gratuito con un professionista di GAM Medical può essere un ottimo primo passo. GAM Medical, infatti, offre una prima consulenza gratuita aiutarti a comprendere meglio il tuo disturbo e a trovare le strategie più adatte per gestirlo.

Durante il colloquio, potrai discutere delle tue preoccupazioni relative alle sfide della paternità ADHD. Inoltre, i professionisti di GAM Medical possono aiutarti a sviluppare un piano personalizzato per migliorare la tua vita quotidiana e il tuo rapporto con i tuoi figli.

In conclusione, essere un buon padre ADHD è possibile con la giusta consapevolezza, supporto e strategie. Riconoscere le proprie difficoltà e cercare l’aiuto necessario non solo migliorerà la tua vita, ma avrà anche un impatto positivo sul benessere dei tuoi figli. 

Non attendere, e prenota un primo colloquio gratuito per vivere la genitorialità in maniera più gratificante!

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Le informazioni fornite dall’articolo sono a scopo puramente informativo, e non possono in alcun modo sostituire il parere di un professionista dell’ADHD. 

Fonti: 

  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6532773

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