Chi sono i NEET e il loro legame con la depressione

Tempo di lettura: 4 minuti

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neet chi sono

Hai mai sentito parlare del fenomeno dei NEET? 

In Italia sono sempre di più i giovani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi, spesso a seguito di un abbandono o di un’interruzione degli studi. Questi ragazzi vengono definiti NEET, una sigla che racchiude una realtà complessa e delicata, spesso associata a problematiche come l’isolamento e la depressione. Capire meglio questo fenomeno sempre più diffuso in Italia è fondamentale per intervenire efficacemente e sostenere i giovani nel recupero del proprio benessere psicologico e sociale.

L’obiettivo di questo articolo è di fornire informazioni chiare e utili per comprendere chi sono i NEET, con una parentesi riferita agli hikikomori, evidenziare il legame che questi fenomeni hanno con la depressione e offrire strumenti per aiutare giovani e adulti a superare queste difficoltà.

Il fenomeno dei NEET: cosa significa esserlo, chi ne fa parte e cause

La sigla NEET, acronimo inglese di Not in Education, Employment or Training, indica quei giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non partecipano a corsi di formazione. Questo fenomeno, emerso con particolare forza negli ultimi anni, è una realtà complessa e preoccupante, diffusa anche in Italia.

Essere NEET significa trovarsi in una situazione di inattività prolungata, spesso legata a fattori sociali, economici e psicologici. Le cause principali sono molteplici: 

  • Difficoltà economiche familiari. 
  • Scarso accesso al mercato del lavoro. 
  • Esperienze scolastiche negative.
  • Problemi di salute mentale quali ansia e depressione.

Quanti sono i giovani NEET in Italia?

Secondo gli ultimi dati forniti da UNICEF Italia (2025), basati su statistiche ufficiali Istat ed Eurostat, l’incidenza di giovani NEET nel nostro Paese raggiunge livelli estremamente preoccupanti. Attualmente, circa il 22% dei giovani italiani tra i 15 e i 29 anni rientra in questa categoria, con una distribuzione geografica fortemente disomogenea. In particolare, nelle regioni del Sud, la percentuale raggiunge picchi ancora più allarmanti, con punte del 33%.

Questi dati confermano che l’Italia è tra i Paesi europei con il più alto tasso di NEET, segnale chiaro della necessità urgente di politiche educative e lavorative mirate e di un sistema di supporto psicologico e sociale robusto e capillare. Un altro dato importante è che questa condizione colpisce spesso giovani provenienti da contesti svantaggiati, aumentando così il rischio di esclusione sociale permanente.

Nel caso in cui ti trovassi in questa situazione ti invitiamo a iniziare un trattamento psicologico, progettato sulle tue esigenze specifiche, ti consigliamo perciò di rivolgerti ad uno psicologo.

NEET e Hikikomori: chi sono e cosa li accomuna

Un fenomeno correlato ai NEET è quello degli hikikomori, ragazzi che scelgono di isolarsi completamente dalla società, vivendo confinati in casa per mesi o persino anni, manifestando gravi segni di disagio mentale. Il termine ha origine giapponese e significa letteralmente ritirarsi e isolarsi. Questo isolamento volontario, porta a gravi conseguenze sul piano psicologico e sociale ed è frequentemente motivato da: 

  • Esperienze traumatiche
  • Forte senso di inadeguatezza
  • Difficoltà relazionali

Seppur sia nato in Giappone, il fenomeno degli hikikomori si è diffuso rapidamente anche in altri paesi, Italia inclusa. Nonostante gli hikikomori non rappresentino necessariamente una sottocategoria dei NEET, entrambi i gruppi condividono caratteristiche quali l’isolamento, l’inattività e un rischio significativo di depressione, rendendo indispensabile un intervento tempestivo e mirato per aiutare questi giovani a ritrovare benessere e reinserimento sociale.

neet e depressione
neet e depressione

NEET e salute mentale: il legame con la depressione

Lo studio scientifico “The mental health of young people who are not in education, employment or training: a systematic review and meta-analysis” e “Psychological distress among NEETs: evidence from Italy” (2022), ha dimostrato chiaramente una correlazione significativa tra la condizione NEET e l’insorgenza di disturbi mentali, tra cui ansia e depressione giovanile.

La prolungata inattività e l’assenza di relazioni sociali quotidiane portano a una perdita progressiva della motivazione e della speranza, contribuendo allo sviluppo di sintomi depressivi. Lo studio “The timing and duration of depressive symptoms from adolescence to young adulthood and young adults’ NEET status: the role of educational attainment” (2022) ha dimostrato che questi sintomi, se già manifestati in adolescenza, potrebbero aumentare significativamente il rischio di diventare NEET nella giovane età adulta, creando così un circolo vizioso tra depressione e inattività prolungata. I giovani NEET tendono a manifestare un forte senso di isolamento sociale, percezioni di fallimento personale e ansia riguardo al futuro, tutte condizioni che amplificano il rischio di depressione clinica. Inoltre, il circolo vizioso tra inattività, perdita di fiducia in se stessi e peggioramento della salute mentale rende sempre più difficile uscire da questa condizione senza un adeguato supporto terapeutico e sociale.

Come uscirne, guarire e riprendere in mano la propria salute mentale 

Fortunatamente, esistono molte strade per superare la depressione e uscire dalla condizione di NEET:

  • Supporto Psicologico: La psicologia offre numerosi strumenti terapeutici, come la terapia cognitivo-comportamentale, efficaci nel contrastare ansia e depressione.
  • Riattivazione sociale e lavorativa: Reintegrare i giovani nella società attraverso programmi di formazione professionale e stage può aiutarli a ritrovare motivazione e autostima.
  • Coinvolgimento familiare: I genitori e gli adulti devono aiutare attivamente i ragazzi, favorendo un dialogo aperto e sostenendoli nei loro percorsi di cura.
  • Interventi farmacologici: In alcuni casi, l’uso di farmaci antidepressivi può essere necessario, sempre sotto stretta supervisione medica.

Il fenomeno dei NEET è fortemente legato alla salute mentale dei giovani e alla depressione. La consapevolezza, l’intervento tempestivo e l’uso appropriato degli strumenti disponibili sono cruciali per aiutare i giovani a uscire dall’inattività e a riprendere una vita soddisfacente e attiva. L’isolamento sociale, l’inattività e la mancanza di motivazione non sono sintomo di pigrizia o di assenza di forza di volontà, ma sono campanelli d’allarme contro la depressione.

GAM Medical, clinica di psicoterapia e psichiatria orientata alla cura della Depressione, ti offre la possibilità di effettuare un test per la depressione. Se tu, un tuo amico o un tuo famigliare vi rispecchiate nei NEET e non sapete dove iniziare per venirne fuori, il primo passo è comprendere se si soffre di questa condizione. Ogni diagnosi tempestiva può fare la differenza ed aiutarti ad uscire da un tunnel apparentemente senza fondo.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8761151/
  • https://www.researchgate.net/publication/357202887_The_mental_health_of_young_people_who_are_not_in_education_employment_or_training_a_systematic_review_and_meta-analysis
  • https://www.unicef.it/diritti-bambini-italia/poverta/neet-equity/#:~:text=I%20dati,Sud%20si%20arriva%20al%2033%25
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