Non riesci a dormire a causa dell’ansia?
Il disturbo da insonnia è caratterizzato da un’alterazione della qualità e della quantità del sonno, che si manifesta con difficoltà nell’addormentamento, frequenti risvegli notturni e/o risvegli precoci mattutini. Queste difficoltà causano frequentemente stanchezza, irritabilità e difficoltà a svolgere le attività quotidiane e influenzano negativamente l’umore e la salute generale.
L’insonnia può essere un disturbo molto fastidioso e influenzare negativamente la qualità della vita. Fortunatamente, esistono diversi rimedi che possono aiutarti a superare l’ansia e migliorare il sonno. Ecco alcuni consigli utili:
Insonnia: che cos’è e come impatta la vita quotidiana
I disturbi del sonno sono caratterizzati da un’alterazione qualitativa o quantitativa del riposo notturno. L’insonnia, ovvero la difficoltà a prendere sonno, a mantenerlo o a svegliarsi riposati, è un sintomo frequente. La sonnolenza diurna eccessiva, cioè la tendenza ad addormentarsi durante il giorno, spesso accompagna l’insonnia. Le cause di questi disturbi sono molteplici e possono essere sia di natura organica (ad esempio, disturbi respiratori, neurologici o metabolici) che psicologica (come ansia, depressione o stress).
Pensi di soffrire di un disturbo d’ansia?
Compila il test di autovalutazione! Ti darà un’indicazione sull’opportunità di di avviare un percorso clinico di supporto. Basta 1 minuto per avere il risultato.
Pensi di soffrire di depressione?
Compila il test di autovalutazione! Ti darà un’indicazione sull’opportunità di avviare un percorso clinico di supporto. Bastano 2 minuti per avere il risultato.
Il legame tra ansia e insonnia
Il legame tra ansia e insonnia è un circolo vizioso che può rendere difficile dormire bene e gestire lo stress.
Ecco alcune delle principali cause che spiegano questo legame:
- Pensieri intrusivi: Le preoccupazioni e i pensieri negativi legati all’ansia possono rendere difficile rilassarsi.
- Ipervigilanza: L’ansia può aumentare la sensibilità agli stimoli esterni, rendendo più difficile addormentarsi e mantenere il sonno.
- Aumento dell’attività fisiologica: L’ansia può causare un aumento del battito cardiaco, della respirazione e della tensione muscolare, interferendo con il processo del sonno.
- Disturbi del ritmo circadiano: L’ansia può alterare il ritmo circadiano, il ciclo naturale sonno-veglia, rendendo difficile addormentarsi alla sera e svegliarsi riposati al mattino.
L’insonnia, a sua volta, alimenta l’ansia:
- Circolo vizioso: La mancanza di sonno può aumentare la sensibilità allo stress e peggiorare i sintomi ansiosi.
- Preoccupazioni per il sonno: La preoccupazione di non riuscire a dormire può aumentare l’ansia e rendere ancora più difficile addormentarsi.
- Stanchezza e irritabilità: La mancanza di sonno può causare stanchezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione, che a loro volta possono aumentare l’ansia.
Sono diversi i fattori fisici e psicologici che interagiscono tra di loro rendendo meno regolare il sonno. Lo stress cronico e prolungato, i disturbi d’ansia e la depressione portano spesso la persona che ne soffre a vivere l’insonnia. Quando siamo costantemente sotto pressione o preoccupati, il nostro corpo e la nostra mente entrano in uno stato di allerta, rendendo difficile rilassarsi e addormentarsi. L’ansia e la depressione, inoltre, spesso si manifestano con pensieri intrusivi e preoccupazioni che ci tengono svegli durante la notte.
Anche l’uso di alcune sostanze può influenzare negativamente il nostro sonno. Caffeina, alcol e nicotina, se consumati in eccesso, possono alterare i ritmi del sonno e aumentare l’agitazione.
In sintesi, l’ansia e l’insonnia sono spesso strettamente correlate e si influenzano a vicenda. Rompere questo circolo vizioso richiede un approccio multifattoriale che può includere vari interventi.
Non lasciare che la depressione prenda il sopravvento
La depressione può sembrare un ostacolo insormontabile. Al nostro Centro Clinico, ti offriamo percorsi terapeutici su misura per aiutarti a ritrovare benessere ed equilibrio.
Non lasciare che l’ansia prenda il sopravvento
Il nostro Centro Clinico è qui per aiutarti a gestire l’ansia con percorsi personalizzati e strategie efficaci. Ritrova la serenità e il controllo della tua vita con il supporto dei nostri specialisti.
Terapia Cognitive-Comportamentale per l’insonnia
La Terapia Cognitivo-Comportamentale per l’Insonnia (TCC-I) è considerata una delle strategie più efficaci e basate su evidenze scientifiche per affrontare questo problema. Questa terapia si concentra sulla modifica di pensieri, emozioni, preoccupazioni e comportamenti che interferiscono con il sonno.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale può migliorare la qualità della vita perché agisce sulle cause sottostanti ai disturbi del sonno. Questo metodo non si limita a trattare i sintomi, ma affronta le radici psicologiche e comportamentali sottostanti al problema, offrendo strumenti pratici per favorire un sonno più naturale e riposante. La terapia si basa su varie tecniche che, adattate alle esigenze specifiche del paziente, possono essere utilizzate in autonomia a lungo termine, riducendo il rischio di recidiva.
Un primo passo nella TCC-I è l’educazione sul sonno. Comprendere il funzionamento dei cicli del sonno e i fattori che li influenzano è essenziale per smantellare convinzioni errate, come l’idea che si debbano dormire necessariamente otto ore ogni notte o che una notte insonne comprometta irrimediabilmente la giornata successiva. L’educazione permette di approcciarsi al tema del sonno con maggiore consapevolezza.
Un aspetto centrale della terapia è il lavoro sui pensieri disfunzionali legati all’insonnia. Per chi soffre di insonnia è facile sviluppare una spirale di pensieri negativi che amplificano il problema. La TCC-I aiuta a identificare e ristrutturare questi pensieri, sostituendoli con valutazioni più realistiche e positive. Questo intervento riduce lo stress mentale che alimenta l’insonnia.
Accanto al lavoro sui pensieri, la terapia include tecniche comportamentali per migliorare il rapporto con il sonno. Il controllo dello stimolo è una di queste: aiuta a rieducare il cervello a considerare il letto come un luogo destinato esclusivamente al sonno, evitando attività che possano creare associazioni errate, come lavorare o guardare la televisione. Inoltre, se una persona non riesce a dormire dopo un certo tempo a letto, le viene suggerito di alzarsi e dedicarsi a un’attività rilassante fino a quando non sopraggiunge la sonnolenza. Questo metodo riduce l’ansia legata al rimanere svegli nel letto.
L’ansia ti impedisce di vivere serenamente?
Attraverso una terapia efficace, puoi imparare a gestire l’ansia e a riscoprire la tranquillità nelle tue giornate.
L’igiene del sonno
Nella Terapia Cognitivo-Comportamentale vengono fornite indicazioni su come migliorare l’igiene del sonno.
Si tratta di modificare abitudini quotidiane che interferiscono con il riposo. Viene portata attenzione all’alimentazione, evitando cibi pesanti e stimolanti (come caffè, tè, cioccolato e alcol) prima di coricarti. Per chi è particolarmente sensibile, evita sostanze eccitanti anche durante il pomeriggio.
L’utilizzo degli schermi luminosi (smartphone, computer, tablet) viene limitato, per almeno un’ora prima di dormire. La luce blu emessa da questi dispositivi inibisce la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, aiutando a sentirci stanchi e a addormentarci più facilmente. L’interazione con i contenuti digitali stimola inoltre l’attività mentale, rendendo più difficile rilassarsi e passare ad uno stato di sonno profondo. Infine controllare le notifiche, rispondere alle email o scorrere i social media prima di dormire può aumentare i livelli di stress e ansia.
L’ambiente della camera da letto influenza la qualità del sonno: una camera buia, fresca, silenziosa e priva di distrazioni concilia il riposo. Anche il mantenimento di orari regolari per andare a dormire e svegliarsi svolge un ruolo fondamentale nel regolare il ritmo sonno-veglia.
L’ansia ti sta togliendo serenità?
Se ti senti spesso sopraffatto dall’ansia, una diagnosi accurata ti permetterà di capire i tuoi sintomi e trovare un percorso per ritrovare il benessere.
Mindfulness e attività fisica per sconfiggere l’ansia
Infine, la TCC-I integra tecniche di rilassamento per aiutare a ridurre lo stato di iperattivazione mentale e fisica che spesso accompagna l’insonnia. Esercizi come la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness aiutano a calmare il corpo e la mente, facilitando l’ingresso in uno stato di riposo.
Anche l’attività fisica favorisce un sonno migliore: stimola la produzione di endorfine, ormoni dall’effetto analgesico e anti stress, che riducono l’ansia. Il movimento riduce anche la latenza del sonno (il tempo che ci mettiamo ad addormentarci) e aumentando la durata del sonno profondo. Evita però di allenarti nelle ore serali: attivare eccessivamente l’organismo porta a impiegare più tempo per addormentarsi
Quando Rivolgersi a un Professionista?
Se l’insonnia ti sta causando problemi significativi nella vita quotidiana, è consigliabile rivolgersi a un professionista della salute mentale.
Questi professionisti possono valutare la tua situazione e creare un piano terapeutico personalizzato.Con la giusta guida e impegno, puoi ritrovare un sonno ristoratore e migliorare la tua qualità di vita.
Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.
Fonti:
- https://bmcneurol.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12883-020-01883-1?utm_source