ADHD e viaggi in gruppo: strategie per non isolarsi

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ADHD e viaggi: come non isolarsi

Ti è mai capitato di partire per un viaggio con gli amici e sentire il bisogno di allontanarti, rischiando di isolarti? 

Per una persona ADHD, i viaggi di gruppo possono rappresentare una sfida: orari serrati, imprevisti, rumori e interazioni continue possono diventare fonte di stress e portare alla tentazione di ritirarsi.

In questo articolo scopriremo strategie pratiche per affrontare i viaggi senza sentirsi esclusi, gestendo i momenti di sovraccarico, valorizzando i punti di forza del Disturbo dell’Attenzione e trovando strumenti concreti per vivere esperienze di gruppo più serene, inclusive e arricchenti.

ADHD: Come NON isolarsi in viaggio con gli amici 

Uno dei rischi principali per una persona ADHD durante un viaggio di gruppo è il ritiro sociale. Quando gli stimoli aumentano e l’organizzazione diventa faticosa, l’istinto può portare a chiudersi, evitando conversazioni o attività fino a sentirsi esclusi. Questo atteggiamento, sebbene comprensibile, rischia di compromettere l’intera esperienza.

Per contrastare questo meccanismo, è fondamentale e utile lavorare sulla pianificazione e sulla comunicazione

Per esempio bisogna pianificare con anticipo e attenzione le tappe del viaggio. Non serve programmare ogni istante della giornata, ma avere una struttura di base riduce il carico cognitivo e libera energie. Sapere in anticipo quando e quali attività si svolgeranno, così come i momenti di pausa o di tempo libero, consente al cervello di rilassarsi, evitando di essere sopraffatti da decisioni improvvise. Questa chiarezza permette di vivere il viaggio con più leggerezza, prevenendo la saturazione e il conseguente isolamento.

Altrettanto importante è comunicare apertamente con il gruppo. La sincerità premia: non avere timore di dire che convivi con l’ADHD e che potresti avere bisogno di brevi pause o di qualche minuto extra per organizzarti. Spesso basta chiarire esigenze semplici – come il bisogno di fermarsi ogni tanto o di prendersi del tempo in più al mattino – per trasformare potenziali difficoltà in una vacanza positiva. Questa trasparenza favorisce una comprensione autentica e riduce il rischio di malintesi.

Infine, costruire delle ancore di sicurezza, come una routine serale, un diario di viaggio o oggetti rassicuranti, aiuta a mantenere stabilità. Come emerso dallo studio “Social Support in Children With ADHD: An Exploration of Resilience” del 2015, la percezione di supporto sociale migliora il benessere e l’autoconcetto nei bambini ADHD, dimostrando quanto sia cruciale creare reti di sostegno e momenti di connessione per ridurre il rischio di ritiro sociale anche in età adulta.

Viaggio di gruppo DDAI: cosa fare in caso di sovraccarico sensoriale 

I viaggi di gruppo sono, per definizione, ambienti ricchi di stimoli. Tra rumori, chiacchiere, spostamenti frenetici, decisioni collettive e cambiamenti imprevisti, è frequente che chi è ADHD sperimenti episodi di sovraccarico sensoriale. Questo stato può manifestarsi con agitazione, irritabilità, difficoltà a concentrarsi o sensazione di non avere più il controllo della situazione.

Lo studio  “The whole journey chain with public transport for people with autism spectrum disorder and attention deficit hyperactivity disorder – a scoping review” di Maris e Schwanen del 2024, evidenzia come le persone neurodivergenti, compresi i soggetti ADHD, traggano grande beneficio dalla pianificazione preventiva per affrontare contesti sovraffollati e ad alto stimolo. Non è la presenza delle difficoltà a determinare l’esito del viaggio, ma la capacità di prevederle e gestirle con strategie adeguate.

In questi momenti è fondamentale riconoscere tempestivamente i segnali. Accorgersi che la tensione sta aumentando permette di agire prima che il malessere diventi ingestibile. Bisogna imparare a comunicare con il gruppo: dire “ho bisogno di una pausa di dieci minuti” non compromette la relazione, ma anzi la rafforza, perché mostra onestà e consapevolezza dei propri limiti.

A livello pratico, è utile predisporre in anticipo degli spazi di decompressione. Può trattarsi di una passeggiata lontano dal caos, di un momento in una stanza più tranquilla o di un’attività semplice come ascoltare musica. Un’altra soluzione utile, secondo l’articolo “Fidget toy”, potrebbe essere portare con sé piccoli oggetti anti-stress, oppure dispositivi come auricolari isolanti

Ricorda che viaggiare in gruppo non significa per forza partecipare a tutte le attività organizzate. È assolutamente legittimo e salutare concedersi momenti di isolamento volontario, in cui rilassarsi e rigenerarsi. Potresti, perciò, alternare i momenti di socialità con alcuni più personali e introspettivi, cosicché non si accumuli stanchezza, in quanto quest’ultima potrebbe portarti a sentirti distante dagli altri, proprio quando avresti più bisogno di essere coinvolto.

DDAI: Perché è importante scegliere il gruppo di amici giusto per viaggiare?

La scelta del gruppo di amici con cui viaggiare è un aspetto fondamentale dato che per una persona ADHD può fare la differenza tra un’esperienza gratificante e una fonte di stress. Viaggiare con persone empatiche e flessibili permette di ridurre il rischio di conflitti e di sentirsi compresi.

Gli amici ideali sono quelli che non vedono i bisogni legati all’ADHD come un ostacolo, ma come parte integrante dell’esperienza collettiva. Sono coloro che accolgono un cambiamento di programma senza viverlo come una perdita e che sanno offrire ascolto senza giudicare. Al contrario, compagni troppo rigidi o poco comprensivi possono alimentare il senso di inadeguatezza, rovinando la vacanza.

Scegliere il gruppo giusto significa prendersi cura di sé e, allo stesso tempo, arricchire l’esperienza collettiva e godersi il viaggio, che diventa così occasione di crescita nelle relazioni, oltre che di scoperta del mondo esterno.

Viaggi di gruppo: vantaggi ADHD

Se spesso ci si concentra sulle difficoltà, è altrettanto importante riconoscere i vantaggi che l’ADHD porta nei viaggi di gruppo. Le persone ADHD possiedono spesso una forte creatività, che si traduce in idee originali e proposte fuori dagli schemi. Questo arricchisce l’itinerario e apre possibilità che il gruppo non avrebbe considerato.

Anche la spontaneità diventa una risorsa. L’impulsività, se gestita, può trasformarsi in entusiasmo, capacità di cogliere opportunità inattese e rendere il viaggio più dinamico. Infine, l’energia tipica dell’ADHD può risultare contagiosa, stimolando il gruppo a mantenere alto l’entusiasmo anche nei momenti di stanchezza.

Guardare ai viaggi non solo come a un banco di prova delle proprie difficoltà, ma come a un terreno fertile per esprimere i propri punti di forza, permette di ribaltare la prospettiva. Il viaggio diventa così occasione per valorizzare le proprie caratteristiche, anziché viverle come un limite.

ADHD e viaggi di gruppo
ADHD e viaggi di gruppo

Sei ADHD e hai difficoltà ad affrontare i viaggi di gruppo?

Affrontare un viaggio di gruppo con ADHD non è semplice, ma non significa rinunciare alla condivisione. Riconoscere i propri bisogni, sviluppare strategie di autoregolazione e scegliere con cura il gruppo di amici con cui partire può trasformare un potenziale ostacolo in un’opportunità di crescita personale e relazionale.

Molte persone con Disturbo dell’Attenzione e Iperattività raccontano che, con il giusto supporto, i viaggi diventano momenti di scoperta e connessione sociale. Come abbiamo visto nell’articolo, una rete di supporto e una preparazione adeguate sono risorse decisive, ma non è necessario affrontare da soli le difficoltà che queste due sfide comportano. La psicoeducazione è uno strumento prezioso per imparare a gestire le emozioni nei contesti complessi, applicare strategie pratiche e sfruttare i propri punti di forza anche nelle situazioni più impegnative.

GAM Medical, clinica ADHD, propone percorsi di Psicoeducazione Individuale ADHD, pensati per fornire strumenti concreti e personalizzati. Inoltre, se le difficoltà riguardano maggiormente il contesto sociale e di gruppo, ci sono anche percorsi mirati di Psicoeducazione di gruppo ADHD.

Imparare a gestire un viaggio è solo un esempio: la stessa consapevolezza può essere applicata a molte altre sfide quotidiane, migliorando la qualità delle relazioni, l’autonomia e il benessere complessivo.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo. 

Fonti:

  • https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/01441647.2024.2372495
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26m515891/ 
  • https://en.wikipedia.org/wiki/Fidget_toy

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