Le persone ADHD vengono spesso scambiate per depresse, non solo dalle persone comuni ma anche da alcuni professionisti della salute mentale meno attenti.
Questo accade perché alcuni sintomi dell’ADHD possono somigliare a quelli della depressione.
Nelle prossime righe capiremo quali sono le aree di sovrapposizione che rendono depressione e ADHD così simili.
Hai il sospetto che l’ADHD ti stia influenzando la vita?
Se credi che l’ADHD possa limitarti, un percorso diagnostico ti aiuterà a ottenere chiarezza e a capire come affrontarlo al meglio.
Quali sono le aree di sovrapposizione tra ADHD e Depressione?
Come già accennato, alcuni sintomi di ADHD e depressione sono molto simili, rendendo difficile differenziare le due condizioni solo sulla base della sintomatologia osservata.
Queste sovrapposizioni includono:
- Irrequietezza: L’irrequietezza è un sintomo comunemente osservato sia nelle persone ADHD che in quelle con depressione, ma con sfumature e implicazioni diverse in ciascuna condizione. Nell’ADHD, l’irrequietezza è una manifestazione centrale, legata all’iperattività e a un costante bisogno di movimento. Le persone ADHD possono trovarsi a dondolare, battere le dita o muoversi continuamente, senza riuscire a rimanere fermi o in uno stato di rilassamento. Questa irrequietezza è una risposta neurologica spontanea alla difficoltà di mantenere la concentrazione o l’attenzione. Al contrario, nella depressione l’irrequietezza può derivare da ansia o disagio interiore, e spesso è accompagnata da un senso di agitazione interna o irritabilità. Le persone con depressione possono sentirsi intrappolate in un costante stato di inquietudine, spesso senza una causa chiara, il che può peggiorare il loro umore e l’angoscia percepita.
- Agitazione psicomotoria: L’agitazione psicomotoria si presenta in modo diverso nelle due condizioni. Nell’ADHD, questo sintomo è spesso legato all’incapacità di regolare la propria energia e di canalizzarla in attività produttive. Le persone ADHD possono sentirsi costantemente “sovraccariche” e in movimento, un effetto dell’iperattività tipica della condizione. Questa agitazione può manifestarsi come una tendenza a muoversi o camminare senza uno scopo preciso, a toccare oggetti senza motivo o a eseguire movimenti ripetitivi. Nella depressione, invece, l’agitazione psicomotoria è più legata a uno stato di nervosismo interiore o tensione psicologica che porta a comportamenti simili, ma con un’origine emotiva. L’agitazione, in questo caso, è spesso accompagnata da pensieri di autocritica o da un senso di disperazione che spinge la persona a muoversi senza riuscire a rilassarsi.
- Difficoltà di concentrazione: La difficoltà di concentrazione è uno dei sintomi più comuni e problematici sia nell’ADHD che nella depressione, e rappresenta una delle principali fonti di confusione tra le due diagnosi. Nell’ADHD, l’incapacità di mantenere la concentrazione è un sintomo cardine: la persona si distrae facilmente, fatica a completare compiti e spesso perde il filo dei propri pensieri. Questa mancanza di attenzione è dovuta a una disfunzione nei circuiti neurologici che regolano la capacità di focalizzare e sostenere l’attenzione. Al contrario, nella depressione, la difficoltà di concentrazione è spesso causata da un calo di interesse o motivazione. La persona depressa può apparire distratta o non interessata, ma questo è dovuto alla mancanza di energia e al senso di inutilità o disperazione che si riflettono anche nella scarsa capacità di focalizzarsi su attività quotidiane.
- Faticabilità e perdita di energia: La faticabilità è un altro sintomo che può presentarsi in entrambe le condizioni, ma con sfumature diverse. Nell’ADHD, la fatica è spesso una conseguenza del dispendio di energie richiesto per compensare le difficoltà di concentrazione e per restare “sulla rotta” delle attività quotidiane. Questa fatica può risultare da un ciclo continuo di tentativi e fallimenti nel mantenere l’attenzione, il che porta la persona ADHD a sentirsi esausta mentalmente e fisicamente alla fine della giornata. Nella depressione, invece, la perdita di energia è associata alla letargia, un sintomo centrale del disturbo. Le persone con depressione spesso si sentono stanche al risveglio e possono avere difficoltà a trovare la forza per svolgere anche semplici attività quotidiane, a causa del peso psicologico e fisico della condizione depressiva.
- Problemi di memoria: Le persone ADHD e depressione spesso sperimentano problemi di memoria, anche se per ragioni diverse. Nell’ADHD, la memoria a breve termine e la memoria di lavoro sono compromesse a causa della scarsa attenzione sostenuta. La persona può dimenticare cose appena sentite o compiti appena assegnati, proprio perché la mente è costantemente distratta e fatica a registrare le informazioni in modo stabile. Nella depressione, invece, i problemi di memoria sono spesso legati a una mancanza di concentrazione derivante dalla mancanza di interesse o dal rallentamento psicomotorio. Il cervello in stato depressivo può avere difficoltà a elaborare e ricordare informazioni, portando a un apparente “annebbiamento” mentale che rende difficile ricordare anche eventi recenti.
- Alterazioni del sonno: Le alterazioni del sonno sono comuni in entrambe le condizioni ma possono variare notevolmente. Nell’ADHD, le difficoltà di sonno sono spesso legate a una difficoltà di regolazione del ritmo circadiano, con problemi di insonnia o risvegli notturni. Molte persone ADHD riportano di avere difficoltà ad addormentarsi a causa della mente iperattiva e dell’incapacità di “spegnere” i pensieri. Nella depressione, le alterazioni del sonno possono manifestarsi sia come insonnia (incapacità di addormentarsi o risvegli precoci) che come ipersonnia (tendenza a dormire troppo e a sentirsi comunque stanchi). In entrambe le condizioni, queste alterazioni possono peggiorare il quadro generale dei sintomi, influenzando negativamente l’umore, la concentrazione e l’energia.
- Inattività: L’inattività è un sintomo che può presentarsi sia nell’ADHD che nella depressione, ma per ragioni molto diverse. Nella depressione, l’inattività è spesso dovuta alla letargia e all’abulia, che sono tipici sintomi del disturbo. La persona depressa può sentirsi priva di motivazione o di energia per svolgere anche le attività più semplici, e questo può portare a uno stato di immobilità e apatia. Al contrario, nell’ADHD, l’inattività non è dovuta alla mancanza di motivazione o di energia, ma alla cosiddetta “task paralysis.” Questo fenomeno si manifesta quando la persona ADHD è sopraffatta dalla complessità di un compito e non sa da dove iniziare. La difficoltà nel pianificare e organizzare le azioni può portare a uno stato di immobilità, in cui la persona è bloccata nel decidere cosa fare, nonostante abbia il desiderio di essere attiva.
Nonostante le numerosissime sovrapposizioni, ci sono elementi che permettono di distinguere le due condizioni.
Infatti, la diagnosi differenziale tra ADHD e depressione richiede una considerazione attenta della storia della persona, in particolare della precocità della comparsa dei sintomi.
L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo che deve essere presente fin dall’infanzia per poter essere diagnosticato correttamente.
Se la diagnosi di ADHD viene considerata solo in età adulta, è importante raccogliere informazioni riguardo ai sintomi e ai comportamenti osservati e ricordati durante l’infanzia, attraverso il resoconto della persona o, quando possibile, di familiari.
Al contrario, la depressione può insorgere in qualunque momento della vita, e i suoi sintomi possono essere acuti o cronici, ma non devono essere necessariamente presenti sin dall’infanzia per formulare la diagnosi.
La natura dei sintomi è un altro elemento importante nella diagnosi differenziale tra ADHD e depressione.
Esaminare le cause sottostanti ai sintomi può rivelare differenze chiave.
Ad esempio, l’inattività in una persona depressa è generalmente causata da letargia, abulia e una marcata mancanza di motivazione, il che si traduce in un’incapacità di eseguire anche compiti di base.
In una persona ADHD, invece, l’inattività è spesso dovuta alla “task paralysis,” ovvero una paralisi decisionale davanti a un compito complesso.
Questo tipo di inattività non è causato da una perdita di interesse o di energia, ma piuttosto da un’incapacità di pianificare e organizzare le azioni in modo efficiente.
C’è da dire, però, che le due condizioni non sono solo da differenziare.
Infatti, la comorbilità tra ADHD e depressione è molto frequente.
Le persone ADHD, infatti, sono più a rischio di sviluppare disturbi depressivi rispetto alla popolazione generale.
Questo è dovuto in parte alla natura stessa dell’ADHD, che comporta difficoltà quotidiane che possono accumularsi e generare uno stato di insoddisfazione e frustrazione.
Anni di difficoltà scolastiche, lavorative e relazionali possono portare le persone ADHD a sentirsi inadeguate o stigmatizzate.
Questa tensione costante può alla lunga contribuire a uno stato di depressione, poiché il fallimento reiterato e la percezione di non essere “abbastanza” influiscono negativamente sull’autostima e sull’umore.
La comorbilità tra ADHD e depressione può creare un ciclo negativo, in cui i sintomi di una condizione peggiorano quelli dell’altra, rendendo la gestione complessiva della salute mentale ancora più complessa.
Per ottenere una diagnosi precisa che tenga conto delle sovrapposizioni tra ADHD e altre condizioni, della diagnosi differenziale e delle possibili comorbilità, è fondamentale affidarsi a professionisti della salute mentale, come quelli della Clinica ADHD GAM-Medical, un centro specializzato nel trattamento dell’ADHD.
Qui, il team di esperti non si limita a diagnosticare l’ADHD: grazie a un’approfondita esperienza e a strumenti diagnostici avanzati, i professionisti sono in grado di identificare anche eventuali comorbilità, come ansia, depressione, disturbi del comportamento e difficoltà di apprendimento, spesso presenti in chi è ADHD.
Questo approccio permette di costruire percorsi terapeutici personalizzati e multidisciplinari, che rispondano ai bisogni complessi della persona, migliorando significativamente la qualità della vita sia sul piano personale che professionale e relazionale.