Terapia Farmacologica ADHD

I medici Psichiatri ADHD di GAM Medical (Clinica ADHD e Centro Psichiatrico), possono consigliare e prescrivere una terapia farmacologica specifica per l’ADHD e per le eventuali comorbidità presenti. 

A tal fine, di norma, il medico prescrive alcuni esami strumentali di approfondimento, al fine di valutare lo stato di salute della persona ADHD e la sua idoneità al trattamento. 

L’efficacia della terapia viene quindi monitorata periodicamente. 

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La situazione in Italia: Farmaci ADHD adulti

Attualmente in Italia sono accessibili per il trattamento dell’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) nell’adulto una gamma ridotta di farmaci che si differenziano nelle categorie di psicostimolanti e non-stimolanti sulla base del principio attivo. Questi farmaci aiutano ad aumentare lo span di attenzione e ridurre l’iperattività, entrambi caratteristici sintomi dell’ADHD. 

Tutte queste sostanze sono classificate come controllate dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e possono essere prescritti solo da professionisti medici come lo Psichiatra ADHD di GAM Medical che ne monitorano attentamente l’assunzione, con visite mensili volte a valutare l’efficacia del trattamento e i potenziali effetti collaterali.

Trattamento ADHD

Differenza tra farmaci psicostimolanti e non-stimolanti?

La principale differenza tra le due classi di farmaci è nel modo in cui agiscono sul sistema nervoso centrale nell’aumento di differenti neurotrasmettitori. Gli psicostimolanti aumentano l’attività cerebrale, mentre i non psicostimolanti agiscono in modi diversi per influenzare l’equilibrio chimico: in particolare, i farmaci psicostimolanti incrementano la concentrazione di dopamina, mentre i non psicostimolanti aumentano il livello di noradrenalina. Per chi ha una diagnosi ADHD queste due classi di psicofarmaci sembrano non differire molto dal punto di vista degli effetti, tuttavia per l’azione che i farmaci psicostimolanti condividono con altri principi attivi soliti per poter causare dipendenza patologica questi sono maggiormente normati e sottoposti a restrizioni.

Farmaci stimolanti e psicostimolanti ADHD
Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività

Farmaci Psicostimolanti per la cura dell’ADHD: Metilfenidato (Ritalin)

ritalin ADHD

I farmaci psicostimolanti sono quelli più utilizzati nel trattamento dell’ADHD nei bambini, negli adolescenti e negli adulti. 

Il principale è il Metilfenidato (noto con il nome commerciale di Ritalin, Equasym o Medikinet), un farmaco che inibisce la ricaptazione della dopamina all’interno delle cellule, aumentandone la concentrazione nelle sinapsi. A differenza delle anfetamine (non disponibili in Italia) non stimola il rilascio della dopamina nelle sinapsi. Il trattamento con farmaci stimolanti viene indicato da tutte le linee guida scientifiche internazionali come il trattamento di prima scelta e la sua efficacia è ben documentata scientificamente.

Un ulteriore farmaco meno noto, che rientra nella regolamentazione delle terapie per l’ADHD in età adulta, è il Modafinil, in commercio come Provigil e sempre stimolante, impiegato solitamente nel trattamento della narcolessia.

Farmaci non-stimolanti per il trattamento dell'ADHD

Oltre agli psicostimolanti, in presenza di comorbidità vengono spesso impiegati per il trattamento dell’ADHD nell’adulto alcuni farmaci noradrenergici (non-stimolanti), tra cui:

L’Atomoxetina, (nome commerciale Strattera), un inibitore del meccanismo di trasporto pre-sinaptico della noradrenalina, la quale si ritiene svolga un importante ruolo nella regolazione dell’attenzione, dell’impulsività e dei livelli di attività. Questo farmaco inibisce la ricaptazione della noradrenalina nelle cellule aumentandone la concentrazione nelle sinapsi.

Il Bupropione (nome commerciale Wellbutrin o Zyban), che può essere indicato per la terapia dell’ADHD nell’adulto, in particolare in soggetti che soffrono di dipendenze.

Il Valproato o Acido Valproico (nome commerciale Depakin), che può essere consigliato ai soggetti ADHD che presentano anche disturbi dell’umore.

Infine, in aggiunta ai suddetti farmaci può essere consigliata l’assunzione di melatonina, l’ormone del sonno, che può aiutare i molti soggetti ADHD che soffrono di disturbi del sonno.

ricetta medica adhd

Visita di monitoraggio ADHD

Per garantire il benessere della persona e l’efficacia della terapia, è di fondamentale importanza che questa venga monitorata attentamente mediante una visita medica con cadenza mensile


Inoltre, la ricetta medica (RMR o RNRL) relativa ai farmaci per l’ADHD non è ripetibile ed ha una durata di 30 giorni, pertanto nel corso della visita di monitoraggio viene anche rinnovata o modificata la prescrizione e, se richiesto, corretta la posologia.

Tariffa chiara e contenuta

Visita psichiatrica

€65-70*

(15 minuti)

Visita di controllo

€53

(10 minuti)

Le fatture sono trasmesse al Sistema Tessera Sanitaria e detraibili secondo normativa.

*Per la DIAGNOSI e/o la TERAPIA FARMACOLOGICA sono necessarie DUE VISITE PSICHIATRICHE.

La VISITA DI CONTROLLO della TERAPIA FARMACOLOGICA ha cadenza mensile.

Alle prestazioni con importo superiore a €77,47 si applica marca da bollo di €2

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Vantaggi dei trattamenti farmacologici per ADHD

I trattamenti farmacologici per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) offrono una serie di vantaggi significativi che possono migliorare notevolmente la qualità di vita degli individui.

Di seguito ecco una panoramica più dettagliata dei vantaggi principali:

I farmaci per l’ADHD, come gli stimolanti (metilfenidato, anfetamine) e i non stimolanti (atomoxetina, guanfacina), sono estremamente efficaci nel ridurre i sintomi fondamentali del disturbo. Questi includono l’ipersensibilità, l’impulsività e l’attenzione dispersa, che possono ostacolare la vita quotidiana e le relazioni interpersonali.

Uno dei vantaggi più significativi dei trattamenti farmacologici è il miglioramento delle funzioni cognitive associate all’ADHD. Questi farmaci possono aumentare la memoria di lavoro, la capacità di pianificazione e organizzazione, consentendo alle persone ADHD di gestire più efficacemente le loro attività quotidiane e accademiche.

Grazie alla riduzione dei sintomi e al miglioramento delle funzioni cognitive, i trattamenti farmacologici possono consentire ai pazienti di acquisire una maggiore autonomia. Questo può portare a una maggiore fiducia in se stessi e una maggiore capacità di gestire le proprie responsabilità quotidiane e accademiche.

La riduzione dei sintomi dell’ADHD può favorire un migliore adattamento sociale e migliorare le relazioni interpersonali. I pazienti possono essere in grado di concentrarsi meglio durante le interazioni sociali, riducendo i problemi di comunicazione e contribuendo a una maggiore qualità della vita.

Il trattamento farmacologico può avere un impatto significativo sulle prestazioni accademiche e lavorative degli individui con ADHD. Migliorando la concentrazione e la capacità di apprendimento, questi farmaci possono aumentare le opportunità di successo educativo e professionale, aprendo porte a carriere più gratificanti e soddisfacenti.

I farmaci per l’ADHD possono contribuire a ridurre i comportamenti a rischio associati al disturbo, come l’abuso di sostanze e i comportamenti antisociali. Riducendo l’impulsività e migliorando la capacità di controllo degli impulsi, questi trattamenti possono aiutare le persone coi a prendere decisioni più ponderate e a evitare situazioni pericolose.

Dunque i trattamenti farmacologici per l’ADHD offrono una gamma diversificata di vantaggi che possono migliorare significativamente la vita degli individui.

Dalla riduzione dei sintomi al miglioramento delle funzioni cognitive e delle relazioni sociali, questi farmaci giocano un ruolo essenziale nel fornire supporto e migliorare la qualità di vita delle persone affette da questo disturbo.

Differenze tra la terapia farmacologica ADHD e i restanti trattamenti

Ecco una panoramica delle differenze tra la terapia farmacologica per l’ADHD e altri trattamenti non farmacologici per l’ADHD:

vantaggi terapia farmacologica ADHD

Vantaggi Terapia farmacologica per l’ADHD (come già visto poc’anzi):

  • Rapidi risultati: I farmaci per l’ADHD, come stimolanti e non stimolanti, spesso producono risultati rapidi, riducendo i sintomi entro poche settimane dall’inizio del trattamento.
  • Effetti collaterali: Gli effetti collaterali sono generalmente gestibili e tendono a diminuire nel tempo. Inoltre, gli stimolanti possono fornire benefici immediati nell’attenuare i sintomi dell’ADHD.
  • Efficacia comprovata: Gli stimolanti sono stati ampiamente studiati e hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre i sintomi dell’ADHD in molti pazienti.
  • Personalizzazione del trattamento: Esistono diverse opzioni farmacologiche disponibili, consentendo ai medici di adattare il trattamento in base alle esigenze individuali del paziente.
  • Integrazione con altri trattamenti: La terapia farmacologica può essere integrata con altre forme di trattamento, come la terapia comportamentale, per massimizzare i benefici complessivi.
svantaggi terapia farmacologica ADHD

Svantaggi:

  • Effetti collaterali: Gli stimolanti possono causare effetti collaterali come perdita di appetito, insonnia e aumento della frequenza cardiaca.
  • Possibili rischi a lungo termine: Gli effetti a lungo termine della terapia farmacologica non sono completamente compresi, specialmente nei bambini in fase di crescita.
  • Rischio di dipendenza: Gli stimolanti possono essere soggetti a abuso e dipendenza se non utilizzati correttamente.
  • Costo: Alcuni farmaci per l’ADHD possono essere costosi e non sempre coperti dall’assicurazione sanitaria, rendendo il trattamento finanziariamente difficile per alcune famiglie.

Altri trattamenti NON farmacologici per l'ADHD

Mentre la terapia farmacologica per l’ADHD offre risultati rapidi e una gestione efficace dei sintomi, presenta anche possibili effetti collaterali e rischi a lungo termine.

Gli altri trattamenti, come la terapia comportamentale, gli interventi educativi e la terapia cognitivo-comportamentale, offrono approcci complementari che mirano a migliorare le abilità di adattamento e il funzionamento quotidiano delle persone con ADHD, spesso senza i rischi associati ai farmaci.

interventi non farmacologici ADHD

Interventi educativi (psicoeducazione individuale e di gruppo):

  • Pianificazione e supporto: Gli interventi educativi possono includere pianificazione anticipata, organizzazione dello studio e supporto nell’ambiente scolastico.
  • Modifiche ambientali: Modifiche come l’ambiente di apprendimento strutturato e riduzione delle distrazioni possono aiutare i bambini con ADHD a concentrarsi e adottare comportamenti più adatti.
  • Collaborazione scuola-famiglia: La collaborazione tra scuola e famiglia è essenziale per garantire che gli studenti con ADHD ricevano il supporto necessario sia a casa che a scuola.

Terapia cognitivo-comportamentale (psicoterapia ADHD):

  • Gestione delle emozioni: La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare i pazienti a gestire le emozioni intense e a sviluppare strategie per affrontare lo stress.
  • Modificazione dei comportamenti: Questa forma di terapia si concentra sulla modifica dei comportamenti problematici e sull’adozione di comportamenti più adattivi.
  • Sviluppo di abilità sociali: La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare i pazienti a sviluppare abilità sociali come l’empatia, la comunicazione efficace e la risoluzione dei conflitti.

La scelta del trattamento migliore dipende dalle esigenze individuali del paziente e può richiedere una valutazione approfondita da parte di un professionista esperto in ADHD.

Perché per alcune persone ADHD la terapia farmacologica rappresenta la migliore scelta?

Per alcune persone con sintomatologia ADHD, la terapia farmacologica rappresenta la migliore scelta, rispetto ad altre categorie terapeutiche, per diversi motivi:

  • Effetti immediati: I farmaci per l’ADHD, come gli stimolanti, possono produrre effetti immediati nel ridurre i sintomi, consentendo ai pazienti di ottenere un rapido sollievo dalle difficoltà legate al disturbo. Questo è particolarmente importante in situazioni in cui i sintomi interferiscono con le prestazioni accademiche, lavorative o sociali.

  • Efficacia comprovata: Gli stimolanti sono stati ampiamente studiati e dimostrati essere efficaci nel trattamento dell’ADHD in molte persone. Per coloro che non rispondono adeguatamente ad altre forme di trattamento, la terapia farmacologica può offrire un’opzione efficace per gestire i sintomi.

  • Miglioramento delle funzioni cognitive: I farmaci per l’ADHD possono migliorare le funzioni cognitive, come la memoria di lavoro e l’attenzione, consentendo ai pazienti di concentrarsi meglio e di essere più efficienti nelle attività quotidiane e accademiche.

  • Facilità d’uso: La terapia farmacologica per l’ADHD di solito coinvolge l’assunzione di una pillola una o più volte al giorno, il che può essere più conveniente e meno invasivo rispetto ad altre forme di trattamento, come la terapia comportamentale, che richiede un impegno continuo nel tempo.

  • Personalizzazione del trattamento: Esistono diverse opzioni farmacologiche disponibili per il trattamento dell’ADHD, consentendo ai medici di personalizzare il trattamento in base alle esigenze specifiche del paziente. Questo può includere la sperimentazione con diverse dosi, formulazioni o farmaci fino a trovare quella più efficace con il minor numero possibile di effetti collaterali.

  • Gestione dei sintomi gravi: Per alcune persone con ADHD, i sintomi possono essere così gravi da interferire significativamente con la loro vita quotidiana e il funzionamento. In questi casi, la terapia farmacologica può essere necessaria per fornire un controllo adeguato dei sintomi e migliorare la qualità della vita del paziente.

  • Trattamento complementare: La terapia farmacologica può essere utilizzata insieme ad altre forme di trattamento, come la terapia comportamentale o la terapia cognitivo-comportamentale, per massimizzare i benefici complessivi e fornire un approccio terapeutico completo.

Alla luce di questi punti sopra espressi, affermiamo che la terapia farmacologica rappresenta la migliore scelta per alcune persone con ADHD poiché offre effetti immediati, è efficace nel migliorare le funzioni cognitive e può essere personalizzata per soddisfare le esigenze individuali del paziente.

È importante che la decisione di utilizzare la terapia farmacologica sia presa in consulto con un professionista sanitario qualificato in ADHD e che vengano valutati attentamente i potenziali benefici e rischi per ogni singolo paziente.

Integrazione dei farmaci con altri trattamenti per l'ADHD

L’integrazione dei farmaci con altri trattamenti per l’ADHD è un approccio terapeutico che mira a massimizzare i benefici complessivi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Questo approccio riconosce che l’ADHD è un disturbo complesso che può richiedere una gamma diversificata di interventi per gestire efficacemente i sintomi e migliorare il funzionamento quotidiano.

Ecco un approfondimento su come i farmaci possono essere integrati con altri trattamenti per l’ADHD:

La terapia farmacologica è spesso considerata una componente chiave di un approccio multimodale al trattamento dell’ADHD. Questo perché i farmaci possono offrire benefici immediati nel ridurre i sintomi e migliorare le funzioni cognitive di coloro a cui viene diagnosticata l’ADHD, consentendo ai pazienti di ottenere un rapido sollievo dai sintomi più debilitanti del disturbo. Tuttavia, la terapia farmacologica da sola potrebbe non essere sufficiente per affrontare tutti gli aspetti dell’ADHD.

La terapia comportamentale e cognitivo-comportamentale può essere un complemento efficace alla terapia farmacologica per l’ADHD. Queste forme di terapia si concentrano sull’insegnamento di strategie pratiche per gestire i sintomi dell’ADHD e sviluppare abilità di adattamento. Ad esempio, la terapia comportamentale può includere tecniche di gestione del tempo, strategie di organizzazione e tecniche di autocontrollo per aiutare i pazienti a gestire meglio le loro attività quotidiane e accademiche. La terapia cognitivo-comportamentale (psicoterapia ADHD adulti), invece, può aiutare i pazienti a identificare e modificare pensieri e comportamenti disfunzionali associati all’ADHD, migliorando così il loro funzionamento sociale e emotivo.

Per i bambini e gli adolescenti con ADHD, è essenziale garantire un ambiente scolastico che supporti le loro esigenze uniche. Gli interventi educativi possono includere pianificazione anticipata, organizzazione dello studio e modifiche ambientali per ridurre le distrazioni e favorire la concentrazione. Inoltre, il coinvolgimento dei genitori e degli insegnanti è fondamentale per garantire che gli studenti con ADHD ricevano il supporto necessario per avere successo a scuola.

Il coinvolgimento della famiglia è cruciale nel processo di trattamento dell’ADHD psicoeducativo. La psicoeducazione anche di gruppo (psicoeducazione di gruppo ADHD) può aiutare i genitori a comprendere meglio il disturbo e ad apprendere strategie efficaci per gestire i sintomi della persona. Inoltre, il supporto familiare può contribuire a creare un ambiente domestico stabile e supportivo che favorisca il benessere emotivo e comportamentale dell’individuo con ADHD.

L’esercizio fisico regolare e uno stile di vita sano possono contribuire significativamente al benessere generale degli individui con ADHD. L’attività fisica può aiutare a ridurre l’iperattività, migliorare la concentrazione e favorire il sonno, mentre una dieta equilibrata e il sonno sufficiente possono sostenere il funzionamento cognitivo e emotivo.

L’integrazione dei farmaci con altri trattamenti per l’ADHD può offrire un approccio terapeutico completo che mira a massimizzare i benefici complessivi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questo approccio multimodale riconosce la complessità del disturbo e la necessità di un trattamento personalizzato che tenga conto delle esigenze individuali del paziente. È importante che il trattamento sia supervisionato da professionisti ADHD esperti quali lo psicologo ADHD, lo psichiatra ADHD o lo psicoterapeuta ADHD, che possano guidare il paziente e la sua famiglia lungo il percorso terapeutico.

Considerazioni per l'inizio o sospensione della terapia farmacologica ADHD

L’inizio e la sospensione della terapia farmacologica per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) richiedono una comprensione approfondita delle esigenze specifiche della persona e delle opzioni terapeutiche disponibili. Il trattamento dell’ADHD coinvolge una serie di considerazioni uniche che tengono conto del quadro clinico, delle caratteristiche individuali e delle preferenze dell’individuo.

ADHD comprensione terapia farmacologica
importanza valutazione medica ADHD farmaci

Nell’inizio della terapia farmacologica per l’ADHD, è fondamentale effettuare una valutazione completa dell’individuo per confermare la diagnosi e stabilire il trattamento più appropriato. Questa valutazione dovrebbe includere una storia medica dettagliata, valutazioni comportamentali e cognitive, nonché la raccolta di informazioni dai genitori, dagli insegnanti o da altri caregiver. È importante escludere altre condizioni mediche o psichiatriche che potrebbero mimare i sintomi dell’ADHD.

La selezione del farmaco dipende da diversi fattori, tra cui l’età dell’individuo, la gravità dei sintomi, la presenza di condizioni comorbide e le preferenze individuali. I farmaci stimolanti come il metilfenidato e l’anfetamina sono spesso considerati trattamenti di prima linea per l’ADHD, poiché hanno dimostrato di essere efficaci nel migliorare l’attenzione, la concentrazione e il controllo degli impulsi. Ma in alcuni casi, possono essere prescritti farmaci non stimolanti come gli antidepressivi triciclici o gli agonisti alfa-2 adrenergici.

 

Durante il trattamento, è importante monitorare da vicino la risposta dell’individuo al farmaco e apportare eventuali aggiustamenti nella posologia o nella terapia in base alla sua efficacia e tollerabilità. La consulenza psicoeducativa per l’individuo e la famiglia è essenziale per garantire una gestione efficace del disturbo e per affrontare eventuali preoccupazioni o dubbi riguardanti il trattamento.

monitoraggio terapia farmacologica ADHD

Nell’inizio della terapia farmacologica per l’ADHD, è fondamentale effettuare una valutazione completa dell’individuo per confermare la diagnosi e stabilire il trattamento più appropriato. Questa valutazione dovrebbe includere una storia medica dettagliata, valutazioni comportamentali e cognitive, nonché la raccolta di informazioni dai genitori, dagli insegnanti o da altri caregiver. È importante escludere altre condizioni mediche o psichiatriche che potrebbero mimare i sintomi dell’ADHD.

In alcuni casi, la sospensione della terapia farmacologica può essere giustificata se l’individuo mostra una significativa riduzione dei sintomi e una buona funzionalità senza l’uso continuato del farmaco. Tuttavia, è importante fornire all’individuo un adeguato supporto e monitoraggio durante il processo di sospensione per garantire una transizione sicura e efficace.

 

Pertanto l’inizio e la sospensione della terapia farmacologica per l’ADHD richiedono una valutazione approfondita, una pianificazione attenta e una comunicazione efficace con l’individuo e la famiglia. Un approccio individualizzato e centrato sulla persona è essenziale per garantire risultati ottimali nel trattamento di questa condizione complessa.

Risolviamo i tuoi dubbi

Purtroppo in Italia è indicato/consentito (label) nei bambini (sotto i 18 anni) e, in continuità di trattamento, quindi nel caso di prosecuzione della terapia dopo i 18 anni, anche negli adulti. La prima prescrizione del farmaco dopo i 18 anni viene considerata off- label (non indicata/consentita), questo a discapito di tutte le linee guida internazionali e dunque il farmaco è a carico dell’utente.

Il termine significa “fuori etichetta” e descrive la pratica, autorizzata dalla legge italiana, dell’utilizzo di alcuni farmaci per impieghi diversi da quelli per i quali sono stati autorizzati. Non esistendo alcuna indicazione terapeutica specifica per tali farmaci, non possono essere rimborsati dal sistema sanitario nazionale. Il farmaco è certamente legale in Italia, ma le assicurazioni non ne coprono il costo. Questi farmaci sono LABEL secondo le linee guida internazionali.