Tossicodipendenza genitoriale: effetti sui figli

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figli di tossicodipendenti

Ti è mai capitato di chiederti quali conseguenze possa avere la tossicodipendenza di un genitore sulla crescita dei figli?

Quando una madre o un padre vive un Disturbo da Uso di Sostanze (DUS), non è solo la propria salute a essere compromessa: tutta la struttura familiare viene coinvolta. I figli, in particolare, si trovano a crescere in un contesto instabile che può segnare in modo profondo il loro sviluppo emotivo, psicologico e sociale.

In questo articolo esploreremo come la tossicodipendenza genitoriale incide sulla vita dei figli, analizzando rischi, difficoltà e possibili percorsi di sostegno per costruire un futuro più sano.

Cosa significa crescere con un genitore tossicodipendente? 

Crescere con un genitore affetto da Disturbo da Uso di Sostanze (DUS)  significa vivere in un contesto familiare che raramente riesce a garantire stabilità e continuità. La dipendenza, infatti, non è mai un episodio isolato, ma un fenomeno che si struttura in cicli ripetuti di consumo, crisi e astinenza. 

Questo andamento incostante si riflette direttamente sulla vita domestica: giornate in cui il genitore può apparire presente e affettuoso si alternano a momenti in cui prevalgono assenza, irritabilità o totale disinteresse.

Per un figlio, ciò comporta la costruzione di un ambiente imprevedibile, in cui mancano punti di riferimento stabili. I bambini e gli adolescenti possono percepire:

  • insicurezza emotiva, perché il genitore non riesce a garantire costanza nelle attenzioni e nell’affetto, lasciando i figli con un senso di vuoto e incertezza;
  • imprevedibilità, con regole familiari che cambiano continuamente in base allo stato psico-fisico del genitore, impedendo di sviluppare routine quotidiane rassicuranti;
  • mancanza di protezione, che genera la sensazione di doversi prendere cura di sé stessi, e talvolta del genitore, troppo presto, assumendo responsabilità non adeguate all’età.

Questa condizione viene descritta in letteratura come parentificazione, ovvero quel processo in cui i figli assumono ruoli tipicamente adulti, rinunciando a bisogni e desideri infantili per sopperire alle carenze genitoriali.

Uno studio pubblicato da Velleman & Templeton (2007) su Addictive Behaviors ha evidenziato come i figli di genitori tossicodipendenti siano maggiormente esposti a instabilità familiare, conflitti domestici e negligenza. 

Tali condizioni, nel tempo, possono compromettere il senso di fiducia e sicurezza che ogni bambino necessita per crescere in maniera armoniosa, influenzando profondamente lo sviluppo emotivo e la capacità di instaurare relazioni sane.

I bambini e adolescenti che crescono in famiglie con problemi di abuso di sostanze riportano livelli più elevati di ansia, sintomi depressivi e difficoltà di regolazione emotiva.

Uno studio di Lander e collaboratori (2013), pubblicato su Substance Abuse and Rehabilitation, ha mostrato che l’impatto della dipendenza non si limita alla relazione genitore-figlio, ma investe l’intero funzionamento psicologico del minore. 

Per un figlio, vedere un genitore alterato o assente emotivamente può generare paura e senso di abbandono, compromettendo l’autostima e la capacità di fidarsi degli altri.

Non lasciare che l’ansia prenda il sopravvento

Tossicodipendenza genitoriale: 3 possibili conseguenze sui figli 

La tossicodipendenza genitoriale influisce anche sul percorso educativo

I figli possono riscontrare:

  1. difficoltà scolastiche, legate alla scarsa concentrazione o alla mancanza di supporto nello studio;
  2. problemi comportamentali, come impulsività e aggressività;
  3. isolamento sociale, dovuto alla vergogna o al timore di essere giudicati.

Uno studio di Johnson & Leff (1999), pubblicato su Journal of Child Psychology and Psychiatry, ha rilevato che i figli di genitori con Disturbo da Uso di Sostanze (DUS) hanno un rischio significativamente maggiore di sviluppare problemi di condotta e difficoltà di apprendimento. 

Tossicodipendenza genitoriale: rischio di trasmissione intergenerazionale

Un aspetto critico è il rischio che i figli, crescendo, sviluppino a loro volta comportamenti di abuso di sostanze. Questo non è inevitabile, ma la letteratura scientifica ha identificato una correlazione importante.

Lo studio “Children of parents with substance use disorders” (Kelley et al., 2015), pubblicato su Journal of Child & Adolescent Substance Abuse, ha evidenziato che i figli di genitori tossicodipendenti hanno probabilità più alte di sperimentare uso precoce di alcol e droghe.

Questo accade perché i bambini crescono in un contesto dove l’uso di sostanze può essere normalizzato o percepito come modalità di gestione dello stress.

Strategie di intervento e supporto per i figli dei tossicodipendenti

Nonostante le numerose difficoltà, esistono percorsi efficaci di sostegno:

  • Psicoterapia individuale per i figli, utile a elaborare i vissuti emotivi e ridurre i sintomi psicologici.
  • Parent training e terapie familiari, per supportare il genitore tossicodipendente nel recupero della funzione genitoriale.
  • Interventi comunitari e scolastici, per garantire al minore una rete di protezione stabile.

La letteratura mostra che gli interventi basati sulla famiglia hanno un impatto positivo. Ad esempio, lo studio di Catalano  collaboratori (1999), pubblicato su Addiction, ha dimostrato l’efficacia dei programmi preventivi familiari nel ridurre i rischi a lungo termine nei figli di genitori tossicodipendenti

genitori tossicodipendenti
genitori tossicodipendenti

Sei figlio di un genitore con dipendenza e cerchi supporto?

Crescere in una famiglia segnata dalla tossicodipendenza non è facile. Le difficoltà quotidiane, il senso di insicurezza e il peso emotivo possono amplificarsi nel tempo, rendendo più complesso trovare un proprio equilibrio. Imparare a riconoscere che le fatiche che provi non dipendono solo da te, ma anche dal contesto familiare, è un primo passo fondamentale per proteggerti e prenderti cura del tuo benessere.

GAM Medical, centro specializzato in salute mentale, offre la possibilità di confrontarti con uno psicologo esperto usufruendo di un primo colloquio gratuito.

La consapevolezza è il punto di partenza per intraprendere un percorso di cura che ti aiuti a fare scelte autentiche per la tua vita. Se ti riconosci nelle esperienze descritte o desideri approfondire questo tema, affidarti a un professionista può aiutarti a costruire un futuro più stabile, libero e sereno.

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  • https://www.researchgate.net/publication/274233442_Understanding_and_modifying_the_impact_of_parents’_substance_misuse_on_children
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23731414/
  • https://www.researchgate.net/publication/233457403_A_Family_Perspective_for_Substance_Abuse_Implications_from_the_Literature
  • https://www.researchgate.net/publication/233248432_Young_Children_of_Parents_with_Substance_Use_Disorders_SUD_A_Review_of_the_Literature_and_Implications_for_Social_Work_Practice
  • https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10396792/

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Supervisione scientifica:
Questo articolo è stato revisionato dal Dott. Giancarlo Giupponi, psichiatra e psicoterapeuta, vicedirettore del Servizio Psichiatrico di Bolzano e presidente regionale della Società Italiana di Psichiatria. Oltre a garantire l’accuratezza clinica dei contenuti, il Dott. Giupponi supervisiona la selezione dei test e dei questionari disponibili sul sito, verificandone la conformità agli standard scientifici internazionali (DSM-5, OMS, strumenti clinicamente validati).
Scopo del contenuto: divulgativo, non diagnostico.

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