ADHD e musica live: come gestire concerti e festival

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festival, concerti e ADHD

Partecipare a un evento di musica live, che sia un grande festival o un singolo concerto, è spesso un momento di grande entusiasmo. Per molti, è l’occasione di vivere un’esperienza intensa, condividere emozioni con migliaia di persone e lasciarsi trasportare dal suono e dall’energia del pubblico. Tuttavia, per chi convive con il Disturbo da deficit Attenzione-Iperattività (ADHD), queste situazioni possono essere un’arma a doppio taglio: stimolanti e arricchenti, ma allo stesso tempo fonte di sovraccarico sensoriale, stanchezza mentale e difficoltà di autoregolazione emotiva.

Il rumore continuo, le luci intermittenti, le folle in movimento e gli imprevisti organizzativi possono amplificare la sensazione di caos interno, rendendo complicato mantenere lucidità e concentrazione. Questo non significa che chi ha Disturbo da deficit Attenzione-Iperattività (ADHD) debba rinunciare a concerti e festival, ma piuttosto che può essere utile adottare un approccio mirato, fatto di preparazione, strategie pratiche e cura post-evento.

Prepararsi per concerti, musica live e festival: organizzazione e mindset per ADHD

Prepararsi per un concerto non significa solo scegliere cosa indossare o stampare il biglietto, ma anche pensare in anticipo a come affrontare la giornata dal punto di vista sensoriale ed emotivo.

  • Studia la location: se è al chiuso, verifica la disposizione del palco, le vie di fuga, le aree di sosta e i servizi igienici. Se è all’aperto, informati su eventuali zone d’ombra o aree relax.
  • Pianifica la scaletta personale: nei festival con più palchi, può essere utile segnare solo gli artisti imprescindibili, così da lasciare spazio a pause e momenti di decompressione.
  • Cosa prendere per un concerto: tappi per le orecchie con riduzione del rumore, occhiali da sole o lenti fotocromatiche, borraccia riutilizzabile, snack ricchi di proteine e un piccolo kit di pronto soccorso (cerotti, salviette, disinfettante).
  • Gestione del tempo: arrivare in anticipo riduce lo stress da folla e permette di familiarizzare con lo spazio.

La preparazione mentale è altrettanto importante: accettare in anticipo che potrebbe essere necessario allontanarsi o prendersi una pausa evita frustrazione e sensi di colpa. Come dimostrano ricerche sul coping ambientale, l’anticipazione degli scenari stressanti è uno strumento chiave per chi è ADHD

Estate ADHD: come vestirsi a concerti e festival

La domanda su come vestirsi in occasione di concerti e festival non ha solo una risposta estetica: è anche una questione di sicurezza e comfort, specialmente per chi è ADHD (Disturbo dell’Attenzione) e può essere più sensibile a stimoli tattili o termici.

La scelta dei materiali è fondamentale: tessuti naturali e traspiranti come cotone, lino o fibre tecniche leggere aiutano a regolare la temperatura corporea e a prevenire irritazioni cutanee. Anche le scarpe meritano attenzione: calzature chiuse e comode offrono protezione da urti e calpestii, mentre i sandali sottili sono poco adatti agli eventi affollati.

Gli accessori giusti possono fare la differenza: cappelli a tesa larga o bandane per ripararsi dal sole, giacche impermeabili pieghevoli in caso di pioggia e occhiali da sole con protezione UV sono alleati preziosi. Vestirsi a strati è un’altra strategia utile, poiché anche in estate le temperature possono variare molto tra il pomeriggio e la notte; avere un capo leggero in più evita disagi improvvisi. 

Per chi ha una sensibilità sensoriale accentuata, indossare abiti morbidi, senza cuciture rigide o etichette fastidiose, può prevenire distrazioni e irritazioni che, in un contesto già stimolante, rischiano di amplificarsi.

Cosa portare a un festival: il kit ADHD-friendly

Sapere cosa portare a un festival è fondamentale per affrontare più giorni di musica e folla senza perdere energia e concentrazione.

  • Protezione sensoriale: tappi per orecchie e cuffie a cancellazione di rumore per le pause, occhiali da sole o visiere per ridurre la stimolazione visiva.
  • Strumenti di autoregolazione: fidget spinner, chewing gum, palline antistress, piccoli quaderni per annotare orari o pensieri possono essere utili a ridurre ansia e stress.
  • Gestione della fame e della sete: snack leggeri e nutrienti, frutta secca, barrette proteiche, borraccia riempibile.
  • Sicurezza tecnologica: power bank, caricabatterie portatile, localizzatore per smartphone in caso di smarrimento.
  • Benessere fisico: crema solare, spray rinfrescante, salviette umidificate, cerotti e disinfettante.

Organizzare questi oggetti in una borsa con scomparti o in un marsupio riduce il tempo speso a cercare ciò che serve, diminuendo lo stress e mantenendo la mente più libera per godersi la musica.

Come vivere la musica live ma senza sovraccarico ADHD

La musica live può dare una scarica di adrenalina, ma per chi è ADHD la sfida è mantenerla piacevole senza arrivare al burnout. Alcune strategie:

  • Pacing: alternare momenti di alta energia (sotto palco) a pause in zone meno affollate.
  • Check-in corporeo: ascoltare i segnali fisici (sete, fame, stanchezza, irritabilità) e rispondere subito.
  • Pause sensoriali: anche solo 10 minuti lontano dalla folla possono ridurre drasticamente la stimolazione e prevenire il burnout.
  • Decompressione post-evento: una volta a casa, luci soffuse, suoni calmi e un’attività rilassante (lettura leggera, stretching) aiutano il sistema nervoso a tornare alla normalità.

Lo studio di M.A. Katzman, T.S. Bilkey, P.R. Chokka, A. Fallu e L.J. Klassen “Adult ADHD and comorbid disorders: clinical implications of a dimensional approach” (2017) evidenzia che l’uso di strategie di autoregolazione e supporti fisici per ridurre stimoli può migliorare significativamente la partecipazione sociale nelle persone con Disturbo da deficit Attenzione-Iperattività (ADHD), riducendo ansia e sovraccarico cognitivo.

L’importanza della cura post-festival: cosa preparare per un concerto una volta terminato

Dopo uno o più giorni di evento, il corpo e la mente possono aver accumulato fatica e stimoli in eccesso. La gestione di questa fase è fondamentale per evitare il cosiddetto “post-event crash” e consolidare un ricordo positivo dell’esperienza.

Area di recuperoAzioni consigliate
Recupero fisicoBere molta acqua, consumare pasti nutrienti, ripristinare un sonno regolare
Recupero sensorialeCreare ambienti calmi, ridurre luci forti e rumori intensi
Valutazione personaleRiflettere su cosa ha funzionato e cosa no per migliorare la preparazione ai prossimi eventi

Come confermato dallo studio E.S. Dan-Glauser, J.J.Gross “Emotion regulation and emotion coherence: evidence for strategy-specific effects” (2013), la fase di decompressione è tanto importante quanto la preparazione: consente al sistema nervoso di riequilibrarsi e aumenta la possibilità di vivere con soddisfazione futuri concerti e festival.

Concerto, festival e ADHD: come vestirsi?
Concerto, festival e ADHD: come vestirsi?

Come gestire concerti e festival se sono ADHD?

Se convivi con il Disturbo da deficit Attenzione-Iperattività (DDAI), partecipare a concerti e festival può essere un’esperienza entusiasmante, ma anche impegnativa, a causa dell’intensità di stimoli che caratterizza la musica live. Rumori potenti, luci intermittenti e la presenza di grandi folle possono accentuare sintomi come difficoltà di concentrazione, impulsività e irrequietezza. In questi contesti, la preparazione personale è fondamentale per vivere l’evento con piacere.

GAM Medical, Centro ADHD, propone percorsi di Psicoeducazione individuale ADHD che insegnano a riconoscere e gestire le situazioni potenzialmente stressanti, trasformando le abilità di autoregolazione in strumenti concreti per affrontare anche i contesti più stimolanti, come un festival o una serata di musica dal vivo. 

Questa forma di intervento, condotta da professionisti specializzati nella salute mentale, aiuta a sviluppare strategie personalizzate, migliorando la capacità di mantenere il focus e ridurre l’impatto del sovraccarico sensoriale

Questo è contenuto divulgativo e non sostituisce le diagnosi di un professionista. Se ti è piaciuto l’articolo, condividilo.

Fonti:

  •  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28830387/ 
  •  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23731438/ 
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